La pandemia ha avuto ripercussioni importanti sul piano economico, anche nel settore dell’automotive. E così, una delle scuderie con la maggiore tradizione in Formula Uno, la McLaren, si trova costretta a prendere una scelta drastica: il licenziamento di ben 1,200 persone che operano all’interno del gruppo. La decisione deriverebbe dalla difficile situazione che sta vivendo la casa di Woking, costretta a fronteggiare non solo il calo dele vendite, che coinvolge molti altri marchi, ma anche il ritardo con cui partirà la stagione di Formula Uno, entrambe legate alla pandemia da Coronavirus, ancora diffusa su scala mondiale.
Una scelta inevitabile
La pandemia da Coronavirus ha costretto molti di noi a modificare radicalmente le proprie abitudini e ha inevitabilmente avuto ripercussioni anche sul piano economico. Dover accantonare, almeno per un periodo, la propria attività professionale ha causato una diminuzione degli introiti nella maggior parte dei settori. Tra questi non possono non esserci anche l’automotive e il motorsport: avere una minore capacità di acquisto non spinge certamente a fare un investimento in un auto o un altro mezzo dei trasporto, mentre Formula Uno e MotoGp hanno dovuto rinviare l’inizio della stagione e non potranno partire prima dell’estate.
Anche il mondo del Circus deve far fronte a una fase di profonda crisi. Tra le realtà che ne stanno facendo le spese c’è la McLaren pronta a tagliare ben 1.200 dipendenti.
Il rammarico del presidente
Ancora non sono state prese decisioni ufficiali su quale sarà la parte del personale colpita dal provvedimento, ma è probabile che possa coinvolgere il reparto che lavora in Formula Uno. Il Circus ha infatti approvato una riduzione del budget cap, che avverrà in modo progressivo (145, 140 e 135 milioni di dollari a stagione nei prossimi tre anni), legata proprio agli effetti della pandemia e questo inevitabilmente non può che cambiare l’approccio anche da parte dei principali protagonisti del motorsport.
Prendere una decisione che finirà per penalizzare molti lavoratori e le loro famiglie non può che suscitare dispiacere, ma si è arrivati a questa scelta dopo essersi resi conto che non ci fossero strade alternative. “Ci rammarichiamo a profondamente per l’impatto che questa ristrutturazione avrà sui nostri dipendenti, soprattutto quelli i cui posti di lavoro potrebbero risentirne – sono le parole del presidente esecutivo Paul Walsh -. È una linea d’azione che abbiamo cercato di evitare, avendo già intrapreso misure drastiche di risparmio in tutti i settori dell’azienda. Ma ora non abbiamo altra scelta se non quella di ridurre le dimensioni della nostra forza lavoro“.
Nonostante questo, non ci si vuole abbattere e la speranza è di riuscire a risollevarsi da questa fase che ha colpito duramente il bilancio della società: “Questo è senza dubbio un momento difficile per la nostra azienda, e in particolare per il nostro personale, ma abbiamo in programma di emergere come un’azienda efficiente e sostenibile con un chiaro percorso di ritorno alla crescita. McLaren Racing è stato uno dei sostenitori dell’introduzione nel 2021 del nuovo budget cap per la Formula 1, che creerà una base finanziaria sostenibile per le squadre e porterà a uno sport più competitivo” – ha concluso Walsh.
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