Perché la Ferrari in Australia è andata così male

Perché la Ferrari in Australia è andata così male

Il Gran Premio d’Australia 2025 ha segnato un inizio di stagione complicato per la Ferrari.

La Ferrari in Australia ha incontrato difficoltà sia sul bagnato che sull’asciutto, chiudendo la gara con un deludente ottavo e decimo posto. Tra problemi di passo, errori strategici e condizioni climatiche avverse, la vettura non è mai sembrata in grado di esprimere il suo vero potenziale.

Ma quali sono stati i motivi di questa falsa partenza che stona così tanto nel confronto con la doppietta dello scorso anno sullo stesso circuito?

Le difficoltà tecniche della Ferrari in Australia

Uno degli aspetti più critici emersi dal weekend australiano è stata la difficoltà della Ferrari nel trovare il giusto bilanciamento aerodinamico. La Ferrari in Australia è sembrata particolarmente sofferente nel passaggio dalle condizioni di asciutto a quelle di bagnato, un problema che ha compromesso il rendimento in gara. La configurazione del fondo vettura, probabilmente leggermente rialzato dopo le prove libere quasi perfette, e la gestione delle gomme hanno mostrato limiti evidenti, impedendo ai piloti di spingere con costanza.

Instabilità in condizioni miste

Il comportamento della Ferrai in Australia sul bagnato è stato uno dei punti più preoccupanti. La vettura ha faticato a generare grip nelle curve a bassa velocità, mentre la trazione in uscita di curva è risultata inferiore rispetto ai competitor. Inoltre, la gestione termica degli pneumatici non è stata ottimale, con un’usura irregolare che ha penalizzato il passo gara.

Il problema della finestra di funzionamento per la Ferrari in Australia

Uno degli aspetti su cui la Ferrari dovrà lavorare è l’ampiezza della finestra operativa della SF-25. Durante le prove libere del venerdì, la vettura aveva mostrato segnali di competitività, ma in gara è emersa una difficoltà nel mantenere le gomme nella giusta temperatura di esercizio.

Per stessa ammissione di Leclerc la scuderia ha cambiato degli assetti, probabilmente a causa di informazioni arrivate dai simulatori sulla possibilità di concludere o meno la gara. Questo ha portato a una perdita di prestazione progressiva, rendendo difficile qualsiasi tentativo di rimonta.

Errori strategici e gestione gara

Oltre ai problemi tecnici, la Ferrari in Australia ha pagato anche alcune scelte strategiche discutibili. Charles Leclerc ha perso diverse posizioni a causa di un testacoda, ma anche senza quell’errore, la strategia adottata dalla squadra non sembrava la più efficace. Il cambio gomme è stato ritardato eccessivamente, facendo perdere ulteriore terreno ai piloti. Inoltre, la scelta della mescola dura invece della media ha reso ancora più difficile il recupero, evidenziando una vettura non ancora ottimizzata per condizioni miste.

A completare il quadro già difficile in cui si sono trovate le Ferrari in Australia c’è stata la decisione di far comportare i due piloti allo stesso modo. Dal muretto infatti le due monoposto sono state fatte rientrare insieme, puntando così il 100% delle possibilità su un’unica strategia, invece di differenziare e accettare di portare uno solo (ma almeno uno) dei due piloti nelle prime posizioni. Basti pensare al risultato raggiunto da Hulkenberg, con una monoposto certamente non più performante della SF-25.

Quali miglioramenti aspettarsi nelle prossime gare

Nonostante il risultato palesemente negativo raccolto dalle Ferrari in Australia, c’è da considerare una serie di fattori che sommati suggeriscono che il potenziale della SF-25 sia superiore a quanto visto a Melbourne.

La pista con le sue caratteristiche uniche, il maltempo, e tutta una serie di nuove dinamiche per quel che riguarda il feeling di Hamilton con gli ingegneri di pista, potrebbero aver amplificato enormemente alcuni problemi che, in condizioni più favorevoli, saranno meno evidenti o addirittura assenti.

Quel che è certo è che nei prossimi due appuntamenti, in Cina, su un tracciato più tradizionale e con anche la Sprint Race, e a Suzuka, vero banco di prova per l’aerodinamica, tutto sarà estremamente più chiaro per noi e per gli ingegneri.

La Ferrari in Cina potrebbe introdurre aggiornamenti specifici per migliorare l’efficienza aerodinamica e la gestione delle gomme, due aspetti fondamentali per ritrovare competitività. Lavorare sulla flessibilità della vettura in diverse condizioni meteo sarà essenziale per evitare ulteriori battute d’arresto.

Il GP d’Australia ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi Ferrari, con un risultato ben al di sotto delle aspettative. La SF-25 ha mostrato limiti evidenti, sia dal punto di vista tecnico che strategico, che hanno impedito alla squadra di lottare per posizioni di vertice. Tuttavia, la stagione è ancora lunga e la Ferrari ha tempo per reagire. I prossimi sviluppi saranno fondamentali per capire se la SF-25 potrà realmente competere per il titolo o se il gap con i rivali richiederà interventi più radicali.