Il Gran Premio del Brasile di Formula Uno potrebbe non disputarsi, nonostante ci sia l’intenzione da parte di Liberty Media di tornare a inserirlo in calendario dopo che nell’ultima stagione la pandemia ha impedito di organizzare gare al di fuori dell’Europa. L’evento è stato rinominato come GP di San Paolo, e gestito dalla Brasil Motorsport che aveva la garanzia di poter organizzare l’evento fino al 2025, in virtù dell’accordo che è stato sottoscritto dopo l’intervento di un giudice che ha lasciato tutto in sospeso.
GP di San Paolo in sospeso: l’intervento del giudice
Emergono problemi inaspettati per la realizzazione del Gran Premio del Brasile di Formula Uno, secondo l’accordo intercorso tra l’ex CEO di Liberty Media, Chase Carey, e gli organizzatori. A bloccare tutto è un giudice, che ha avanzato dubbi in merito all’utilizzo di fondi pubblici per garantire che la gara potesse disputarsi da qui ai prossimi cinque anni.
Il Comune della città di San Paolo doveva destinare dei fondi ad hoc solo per ristrutturare il circuito, mentre ora sono richiesti almeno 3 milioni di euro all’anno, pari quindi a 15 milioni di euro complessivi per il prossimo quinquennio. Questa situazione è stata ritenuta però inaccettabile, soprattutto per la grave situazione economica che si trova a vivere il Paese, oltre che per la mancata organizzazione di una gara di appalto.
L’intervento in extremis per salvare la gara
Nel tentativo di superare questo intoppo legale e riuscire a realizzare questo appuntamento, Rubens Nunes, assessore e avvocato, ha deciso di farsi portavoce prima di una petizione pubblica e successivamente di un’azione legale vera e propria.
“La F1 è importante per San Paolo e per il Brasile, sono un fan anche io, – sono le sue parole riportate da Motorsport.com – ma questo non autorizza la città a stipulare contratti senza un’offerta, in segreto e con una società senza conoscenza della zona, creata solo qualche giorno fa per questo scopo”. Ora spetta alle autorità di San Paolo muoversi per evitare la cancellazione definitiva della corsa: ci sono però solo cinque giorni per poter presentare i documenti che potrebbero dimostrare come tutto sia avvenuto in modo regolare. Si dovrà inoltre dimostrare che l’amministrazione locale abbia le risorse necessarie.
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