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Ferrari, i 2 aspetti su cui costruire il 2024

Monoposto di Maranello in pista

Il mondo dell’automobilismo sportivo è sempre in evoluzione, e ogni anno i costruttori cercano di superare se stessi, oltre che le scuderie avversarie, portando sulle piste delle macchine sempre più performanti e innovative. Nel 2024, gli occhi degli appassionati di Formula 1 sono tutti puntati sulla monoposto che verrà per la stagione 2024 in casa Ferrari. Il progetto della 676, questo il nome della monoposto di Maranello per la nuova stagione, è infatti al centro di uno studio volto a riportare alla vittoria la scuderia italiana, dopo le complicate annate del 2022 e del 2023.

Come sappiamo nel Bel Paese il Cavallino Rampante è percepito come la nazionale dei motori; ogni voce di corridoio, ogni elemento in più diventa oggetto di dibattito, verifica e troppo spesso fake news. Fuggendo da scoop sensazionalistici e dati più o meno verosimili, valutiamo insieme su quali aspetti si concentreranno le novità e gli sviluppi della Ferrari 2024, ripartendo da due elementi cruciali della passata stagione: i problemi cronici della vettura e i suoi possibili sviluppi areodinamici.

È importante ricordare che le tempistiche di implementazione e creazione sono molto stretti e gran parte del lavoro di settaggio avverrà durante i test in Bahrain. La nuova monoposto verrà presentata ufficialmente il 13 febbraio, per poi essere subito in pista per i test dal 21 febbraio ed esordire nella nuova stagione di Formula 1 il 2 marzo in Bahrain.

I problemi della SF-2023

La stagione 2023 ha indubbiamente rappresentato un momento di forte difficoltà per la Scuderia Ferrari. Il progetto SF-2023, partito orfano dei suoi “padri” putativi (Binotto e David Sanchez), ha sin da subito evidenziato una serie di problemi tecnici che hanno limitato le prestazioni in pista. Su tutte hanno pesato, particolarmente a inizio stagione, le problematiche aerodinamiche che la casa di Maranello ha avuto difficoltà a correggere in corso di stagione; un elevato degrado gomme unito a un evidente limite prestazione del fondo vettura hanno fortemente limitato la monoposto, apparsa fin dai primi gran premi fragile, difficile da controllare, specie sui curvoni veloci, e con un costante surriscaldamento degli pneomatici.

La vettura, insomma, non è stata all’altezza delle aspettative nel confronto con le altre monoposto e in termini di affidabilità, mostrando un grande gap tra le qualifiche e le prestazioni di gara, in particolar modo tra il giro singolo e il passo gara. Su quest’ultimo aspetto in particolare, per stessa ammissione dell’Ingegnere Ferrari Enrico Cardile, la scuderia a tutt’oggi fatica a determinare quanto i vari elementi critici influiscano sulla prestazione finale.

È facile dunque aspettarsi che a Maranello gli ingegneri si concentrino proprio sul determinare il peso delle problematiche, ponendosi domande proprio sulla configurazione di sospensioni e fondo.

Il commento di Carlos Sainz

A fare da epilogo di quanto raccontato, a pochi mesi dall’inizio della nuova stagione di Formula 1, ci ha pensato Carlos Sainz. La seconda guida Ferrari, figlio dell’omonimo pilota Audi in gara per la Dakar 2024, ha condiviso le sue riflessioni sulla passata stagione 2023 in un’intervista al quotidiano spagnolo As, offrendo anche uno sguardo sulle sue aspettative per il prossimo anno. In particolar modo il pilota ha evidenziato la discontinuità delle prestazioni della monoposto, che ha visto momenti di rendimento eccellente, come per la vittoria di Singapore e il podio a Monza, alternati a momenti bui come il Gp di Australia e il Gp di Las Vegas, con un finale di stagione comunque migliore dell’inizio. Già nei primi test infatti a detta del pilota erano evidenti i problemi che poi la monoposto ha portato con sé per tutta la passata stagione.

“Si è detto che questa Ferrari è un’auto che mi si addice, che mi piace guidare. Ma, in realtà, mi ha dato del gran mal di testa. Questa monoposto era difficile da capire. Non mi sono divertito a guidarla. Ho dovuto adattarmi a molte cose e provarne altre per trovare il set-up migliore. Spero che la Ferrari del 2024 sia più versatile e più facile da guidare e mettere a punto. Possiamo avere una macchina migliore”.

Gli sviluppi della Ferrari 2024

Sviluppatori Ferrari a lavoro sulla monoposto 2024

Fin dalla conclusione della scorsa stagione è stato evidente che l’obiettivo della casa di Maranello dovesse essere quello di ridurre il gap con la Red Bull, dimostratasi molto più versatile e affidabile in pista. Fino alla presentazione della nuova monoposto saranno poche le notizie ufficiali sugli sviluppi tecnici, tuttavia considerando il lavoro che la scuderia ha fatto nel corso e in finale della stagione 2023, è possibile intuire almeno alcune direzioni che certamente la Ferrari deciderà di prendere.

Il cuore di questa evoluzione (e non rivoluzione come affermato dallo stesso Vasseur) risiede nel nuovo telaio, che consente agli ingegneri di Maranello di apportare variazioni cruciali nella disposizione delle masse radianti, dei coni anti intrusione e delle componenti elettriche, mantenendo invece  il motore, la velocità, le curve lente e la trazione come punti di forza dalla passata stagione. Questa innovazione, a sua volta, libera prezioso spazio nel sottoquadro, garantendo un aumento significativo della portata d’aria destinata ad alimentare il fondo.

Un’altro cambiamento atteso sulla Ferrari 2024 è la modifica del fondo della monoposto e della geometria esterna della scatola cambio, ovvero la scatola di supporto alle sospensioni posteriori, che dovrebbe restringersi di due centimetri per lato. Questo elemento, in stretta correlazione con il fondo della vettura, determina il modo in cui la monoposto si comporta in pista. Una sostanziale modifica del fondo può sposarsi bene con il comportamento delle sospensioni posteriori e incidere in modo determinante sulle prestazioni in pista. In tal senso sarà quindi interessante comprendere se la Ferrari procederà a rivedere tutto il gruppo fondo-sospensioni o solamente una parte.

Ultimo punto cruciale dello sviluppo della Ferrari 2024 dovrebbe essere la geometria del braccio superiore della sospensione anteriore che come nella Red Bull potrebbe essere inclinato all’indietro.

Dal lavoro di comparazione tra la SF-2023 del Gran Premio di Giappone e la 676, effettuato dal team di sviluppo della nuova monoposto, è emerso un recupero nell’ordine dei 30 punti base di carico, ossia un 9% di downforce utile, che vale mediamente poco meno di mezzo secondo, circa 4 decimi e mezzo. I dati sembrano quindi buoni ma prima di cantare vittoria sarà necessario arrivare ai test e comprendere al meglio come questa informazione si legherà a tutti gli altri fattori determinanti, a partire dalle gomme.
Un elemento fondamentale da osservare sarà la capacità di Maranello nel rendere più stabile la piattaforma del progetto 676. Questo aspetto è cruciale poiché garantirebbe una mappa aerodinamica più costante, riducendo così l’imprevedibilità della vettura. La nuova Rossa deve necessariamente presentare una minor sensibilità al vento, uno dei principali punti deboli emersi nella stagione 2023.

I crash test FIA 2024

L’anno solare intanto si apre con un’ottima notizia, in realtà maturata sul finire del 2023 ma resa pubblica solo con il nuovo anno direttamente da Maranello sul fronte dei crash test richiesti dalla FIA per migliorare ulteriormente la sicurezza dei piloti.

Dal CSI di Bollate, arriva infatti la notizia, confermata dalla scuderia, che i crash test sono stati superati, a differenza di quanto successo a Red Bull che li ha dovuti ripetere rinforzando il muso della propria creazione e probabilmente scendendo a compromessi con quanto sviluppato fino a questo momento. In termini tecnici questa informazione è positiva in quanto permette allo sviluppo della vettura di procedere senza la necessità di effettuare sostanziali cambiamenti al progetto iniziale e subire ritardi nel miglioramento delle monoposto, che è ormai al punto di arrivo.

Aerodinamica e galleria del vento

Studio dei valori dell'aerodinamica della Ferrari 2024

Di questi ultimi giorni è anche la notizia dei test in galleria del vento, che restituirebbero ottimismo nei risultati. In particolare la prima monoposto sviluppata interamente sotto la gestione di Vasseur sembra aver guadagnato molto sotto il profilo del carico aerodinamico, sperando che tutte queste impressioni siano confermate ai primi test su pista.

Non rimane che attendere quindi la presentazione della Ferrari 2024 del 13 febbraio per scoprire quale sarà la nuova veste della monoposto di Maranello e le modifiche sia estetiche che tecniche, nella speranza che i primi test del 21 febbraio restituiscano una vettura dalle prestazioni più stabili e affidabili della scorsa stagione, e permettere Carlos Sainz e Charles Leclerc di competere realmente per il titolo piloti e il titolo costruttori del 2024 soprattutto in relazione ai miglioramenti e alle modifiche delle altre scuderie, Red Bull su tutte.