Stare sempre a guardare gli altri vincere non può che provocare grande delusione. Questa sensazione non può che aumentare se si era convinti di avere fatto il possibile per ridurre il gap con i rivali e di poter essere finalmente competitivi. Stati d’animo di questo tipo stanno però diventando fin troppo frequenti in questo 2019 in casa Ferrari, costretta a vedere anche a Montecarlo un pilota Mercedes salire sul primo gradino del podio (Lewis Hamilton è sempre più leader del Mondiale) .
A questo punto rimediare il distacco dalle Frecce d’Argento (il campione del mondo vanta 17 punti di vantaggio sul compagno di squadra) appare sempre più difficile. La scuderia di Maranello è comunque consapevole di come manchino ancora tante gare da qui alla fine della stagione e prova a non abbattersi.
Fondamentale non abbattersi
A Montecarlo si è svolta la sesta gara in questa stagione di Formula Uno, ma pur con la consapevolezza di come manchino ancora diversi appuntamenti alla conclusione di questa annata un primo bilancio potrebbe già essere tracciato. La Mercedes, che conquista il titolo costruttori in modo ininterrotto ormai dal 2014, resta ancora la scuderia da battere.
La Ferrari, almeno sulla lunga distanza, non sembra in grado di stare dietro al team tedesco. C’è ancora tempo per rimediare? In linea teorica sì, ma sarà fondamentale farlo il prima possibile per non trovarsi ancora una volta con troppi rimpianti.
Le premesse, sulla base dei test invernali, sembravano essere ben altre, ma la prova della pista è stata decisamente negativa. È però proprio Mattia Binotto a invitare tutto l’ambiente e i sostenitori della “Rossa” a credere in una ripresa: ” Il campionato è lunghissimo, il Canada sarà una pista molto diversa dalle ultime e procederemo di GP in GP, le prossime gare saranno nuove gare e ci proveremo” – ha detto il team principal al termine della gara nel Principato.
La stagione è ancora lunga
Il secondo posto ottenuto da Sebastian Vettel non sembra quindi essere sufficiente per una scuderia con le ambizioni del team di Maranello. Anzi, c’è il timore più che concreto che la safety car sia stata decisiva nel podio raggiunto dal tedesco.
Ora, però, è tempo di guardare avanti, anche se appare difficile capire quali prospettive attendano la “Rossa”. Il dirigente non sa indicare una tempistica ben precisa, ma non c’è l’intenzione di fermarsi qui: “Il nostro rendimento al momento dipende dalle curve che troviamo, se c’è un misto di media-alta velocità con bassa velocità soffriamo in una delle due – prosegue Binotto -. La SF90 sarà sviluppata anche se non so quando arriveremo con un pacchetto interamente migliorato. A Maranello si lavora e si fa il miglior piano per la stagione“.
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— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) 27 maggio 2019