Se volete sapere come si butta alle ortiche tutto il vantaggio guadagnato con una gara perfetta, basta guardare cosa è successo alla Ferrari in Canada.
Il GP di Montreal è stato un insieme di incidenti, duelli, errori e strategie rischiose e alla fine ha trionfato il fenomeno, nonostante non guidasse la macchina migliore sul circuito.
Dall’euforia della vittoria a casa di Leclerc, con un doppio podio mantenuto con attenzione, all’umiliazione di un doppio ritiro che dà un duro colpo al morale, alle ambizioni e, soprattutto, alla classifica.
Il GP di Montreal, favorevole solo in teoria
A Montreal, che sulla carta era uno di quei GP in cui si poteva fare la differenza e guadagnare punti sugli avversari, si è vista una sequenza di errori e orrori, una macchina inguardabile e un team in confusione che almeno ha evitato a Leclerc l’onta del doppiaggio, facendolo rientrare al 40° giro dopo i problemi al motore e l’imbarazzante errore di montare gomme da asciutto sotto la pioggia.
Proprio le gomme sono state il grandissimo punto debole della Ferrari in Canada: la scuderia non è riuscita a far performare adeguatamente le gomme, che non sono praticamente mai state in temperatura, anche complice un clima come se ne vedono sempre meno in giro per il Mondo.
“Perdevo un secondo e mezzo sui rettilinei. Inoltre, dovevo fare un milione di cose sul volante per tentare di risolvere i problemi al motore. Sapevo già che la mia gara sarebbe finita male” – C.Leclerc
Le speranze Ferrari andate in fumo in Canada
Eppure, due ore prima della partenza, durante la parata dei piloti, Charles ancora sperava di poter risalire e puntare al podio. Serviva fantasia o una speranza incrollabile dopo le peggiori qualifiche della stagione. Si pensava di poter recuperare sull’umido, ma la Ferrari in Canada sembra essere stata inseguita da una qualche maledizione che l’ha mandata nel caos più totale anche nelle condizioni sperate dopo le qualifiche. Charles si è trovato subito in difficoltà , aggredito da tutti, scivolando all’ultimo posto dopo tre pit-stop e un tentativo inutile di resettare la power unit capricciosa che ha riportato alla memoria dei ferraristi l’incubo dell’affidabilità che in passato ha tolto tanti punti: l’ultimo doppio zero risaliva al GP di Baku del 2022.
“Abbiamo avuto un guasto al sistema di controllo del motore e perdevamo tantissimi cavalli, speravamo in una bandiera rossa per poter riavviare il motore, ma non è arrivata. Ci abbiamo provato comunque, ma a quel punto non aveva più senso continuare con un giro di distacco” – F. Vasseur
I segnali di allarme sui propulsori erano aumentati negli ultimi tempi: a Imola Charles aveva cambiato un’unità nuova per precauzione e, anche a Montecarlo, per un’altra anomalia, era tornato alla power unit di inizio stagione. Tutto è passato in secondo piano con la vittoria sulle stradine dove la potenza non serve. In Canada invece sì, ed è per questo che appare inspiegabile il motivo per cui Sainz che non ha sofferto gli stessi problemi del compagno non sia riuscito a superare le monoposto delle ultime file prima di schiantarsi contro il povero Albon.
Che fosse bagnato o asciutto, la macchina non riusciva a stare in pista, scivolava, con gomme sempre fuori temperatura e un probabile errore nella scelta degli assetti. Vasseur ha detto di aver capito perché e forse questa è la cosa più grave quando ci si ritrova a perdere tutti questi punti nel momento in cui si poteva invece mettere pressione a Verstappen e prendere altro vantaggio sulle McLaren.
La Mercedes intanto è tornata a frequentare la zona podio, Verstappen è il solito fenomeno che non commette errori nonostante dovesse evitare i cordoli a cui la Red Bull è allergica, e la McLaren sbaglia poco dimostrando una continuità che a inizio stagione nessuno avrebbe certificato a occhi chiusi.
La Ferrari è stata in apnea per tutto il weekend del Canada e nel Mondiale ha mostrato un rendimento abbastanza costante caratterizzato da picchi positivi e disastrosi di cui il GP di Montreal è stato il momento più basso. Ora servono respiri profondi e riflessioni importanti per rimettersi in gioco dopo un disastro del genere.
Ordine di arrivo e le classifiche dopo il GP di Montreal
Il doppio ritiro Ferrari e l’ottima prestazione della Mercedes ci hanno restituito una classifica del GP di Montreal abbastanza insolita. Spicca in particolar modo la presenza di entrambe le monoposto Aston Martin e Alpine tra i primi dieci, e l’assenza di Sergio Perez, a cui il Canada non ha sorriso.
La situazione dopo il GP del Canada è rimasta abbastanza stabile e almeno la Ferrari non ha visto Leclerc sorpassato da Norris, tuttavia la distanza tra Verstappen e il pilota monegasco si è fatta ancora più grande e 7 punti di distacco per agguantare il secondo posto nella classifica piloti sono uno scherzo da recuperare per la McLaren, se saprà mantenere la costanza mostrata fino a questo punto.
Pressoché invariata anche la classifica costruttori nella sostanza, se non fosse per il fatto che McLaren ha avuto l’occasione di accorciare le distanze e iniziare a fare pressione sulla Ferrari per la seconda posizione.
Se dopo il GP di Monaco, si era aperto uno spiraglio alla possibilità di vedere la Ferrari competere con la Red Bull, e forse anche di vedere Leclerc sperare per il primo posto, il Canada ha riportato con i piedi per terra una Ferrari veramente da dimenticare. Ora sarà importante proiettarsi al GP di Catalunya, a distanza di due settimane dal Canada, nel modo corretto e con la giusta fame di vittoria, per non buttare completamente un vantaggio importante.