Determinazione e voglia di riscatto. Sono queste le sanzioni con cui la Ferrari si presenta a Montecarlo: avere assistito a ben cinque doppiette Mercedes in altrettante gare non è stato certamente il massimo e la voglia di tornare protagoniste non manca.
Per far sì che questo sia davvero possibile è però necessario non stare con le mani in mano e l’idea che la monoposto non riesca a reggere il ritmo delle Frecce d’Argento appare ormai chiara. A Maranello sembrano così pronti a mettersi al lavoro e ad ascoltare i suggerimenti di Sebastian Vettel per rendere la vettura più competitiva.
Ferrari, al lavoro per crescere
Stare a guardare gli altri vincere non è mai piacevole, ancora di più se a provare questa sensazione è la Ferrari. La scuderia di Maranello ha così intenzione di mettersi alle spalle questo inizio di stagione certamente al di sotto delle aspettative e di mettersi in moto per far sì che la monoposto torni a essere davvero competitiva.
L’idea che la SF90 possa rendere al meglio su piste dove ancora il Circus non ha corso non sembra bastare più.
Le parole di Vettel sulla sensazione che si respira nel box sono emblematiche. “Qualcuno ha lavorato meglio – sono le parole del tedesco riportate da Motorsport.com -. Abbiamo imparato alcune cose durante le prove spagnole ma non nella misura da poter pensare di raggiungere la Mercedes. Per quello serve più tempo, e la squadra è al lavoro per inseguire questo obiettivo”.
Cosa farà la Ferrari?
Mattia Binotto sembra avere compreso come diventi fondamentale riuscire a gestire al meglio le gomme. In fase di test, prima della partenza della stagione, nessuno aveva evidenziato particolari difetti ma, alla prova dei fatti, non tutto sta andando al meglio.
Questo non è comunque l’unico problema da prendere in considerazione. Anzi, non sembra essere ancora totalmente chiaro quale sia il difetto maggiore di questa monoposto su cui in tanti avrebbero scommesso.
A Maranello si prova comunque a non arrendersi e si vuole fare il possibile per rendere la SF90 davvero competitiva al pari della Mercedes. Il tempo però stringe: un’altra gara è già alle porte e se le risposte non arriveranno in tempi brevi potrebbe essere ormai troppo tardi e potrebbe diventare quasi inevitabile già pensare al 2020.