Altra domenica, stessa storia. Ormai la FIA ha preso l’abitudine con le decisioni impopolari e, giusto dirlo, oggettivamente problematiche. Al termine del Gran Premio d’Austria i commissari si sono riuniti per deliberare sulla manovra che ha deciso le sorti della gara: il sorpasso di Max Verstappen a Charles Leclerc a tre giri dalla fine. Un episodio che ha lasciato Ferrari e ferraristi con l’amaro in bocca e che, anche questo lecito sottolinearlo, è stato il punto più alto di un duello che ha infiammato la F1 come da tempo non si vedeva. A seguito dei festeggiamenti, però, la sensazione era che la lunga mano degli stewards dovesse arrivare da un momento all’altro sul collo di Verstappen, comminandogli i tradizionali 5″ di penalità, scalzandolo dal gradino più alto.
La dinamica dell’incidente
Dopo aver minacciato da vicino il ferrarista nel giro 67 e aver tentato il sorpasso dall’interno alla tornata successiva, Max Verstappen ha infilato Charles Leclerc al giro 68 dei 71 in programma. Il belga ha sopravanzato la Ferrari in curva 3, il tornantino che sale e che tante gioie (e dolori) ha regalato allo spettacolo nel corso degli anni. Verstappen ha staccato lungo rientrando sull’interno ed ha accompagnato Leclerc fuori dalla carreggiata, obbligandolo a percorrere la via di fuga sull’erba. Prima che il monegasco superasse il cordolo, le due monoposto sono addirittura pervenute ad un contatto tra ruota e ruota.
It decided the race
— Formula 1 (@F1) 30 giugno 2019
Now the stewards need to decide on this lap 69 pass#AustrianGP #F1 pic.twitter.com/seyqDmRMVT
Le “accuse” dei ferraristi
Ciò che gli addetti al settore, ad iniziare da Leclerc e il team manager del Cavallino Mattia Binotto, imputavano a Verstappen due precise irregolarità: che non avesse lasciato spazio al sorpassato e che lo avesse spinto fuori dai margini della pista. L’aggravante, testimone della malizia insita nel gesto e nelle intenzioni del pilota Red Bull, sarebbe la consapevolezza di non poter completare il sorpasso se non a quel modo. Nel giro precedente, infatti, Verstappen aveva lasciato aria e Leclerc, sfruttando i cavalli della sua SF90, era riuscito a riprendersi la posizione sul rettilineo, coprendosi per la curva successiva.
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— Formula 1 (@F1) 30 giugno 2019
After a fierce fight, this is how @Max33Verstappen took the lead from Charles Leclerc
The incident is under investigation, with both drivers summoned to the stewards#AustrianGP ?? #F1 pic.twitter.com/lju989gxFN
Il verdetto finale
I quattro commissari sportivi Tom Kristensen, Silvia Bellot, Nish Shetty e Walter Jobst, tuttavia, hanno ritenuto il contatto ed il suo esito un semplice incidente di gara. Nessuna sanzione o reprimenda per Verstappen, in totale discontinuità rispetto agli standard direttivi visti nel GP del Canada, quando Vettel era stato penalizzato a vantaggio di Hamilton, e nel GP di Francia, quando Ricciardo ha subìto una doppia penalità nell’ultimo giro. A pensar male si fa peccato, e l’episodio consiste indubbiamente in un caso limite che si lega alla discrezionalità dei giudici: ma quanto può aver pesato, su questo verdetto, il fattore ambientale di trovarsi in un circuito denominato “Red Bull Ring“? La Ferrari, ad ogni modo, non ha voluto presentare reclamo.
Foto, crediti: F1, profilo Twitter ufficiale