Tra poco più di un mese lo spettacolo della Formula Uno ripartirà. Il primo Gran Premio del 2021 sarà quello del Bahrain il 28 marzo, dopo lo spostamento del Gran Premio d’Australia a novembre.
In vista del nuovo anno, la Formula Uno ha deciso di confermare l’impegno preso verso i temi sociali, portando avanti il programma “We race as one”, anche se con alcune novità, come si legge sul sito ufficiale della competizione.
In particolare, la Formula Uno ha deciso d’eliminare il simbolo dell’arcobaleno dal logo dell’iniziativa e di modificarne in parte gli obiettivi.
Cos’è l’iniziativa “We race as one”?
La stagione 2020 della Formula Uno è stata una delle più particolari di sempre. Il calendario è stato stravolto per la pandemia dovuta al Covid-19, che ha alterato anche le procedure e i regolamenti del Circus. Ma un altro tema è stato protagonista dell’anno sportivo passato, quello della lotta per l’inclusione e per l’appianamento delle diversità.
Promotore assoluto di questi temi è il campione Lewis Hamilton, che ancora prima dell’avvio delle gare, ha dato il suo sostegno alla lotta contro il razzismo. Il campione ha appoggiato il movimento “Black Lives Matter”, chiedendo più eguaglianza, anche nel mondo delle corse.
“We are as one” è nata lo scorso anno per promuovere la lotta contro la diversità e contro il Covid-19. Quest’anno sono stati annunciati dei nuovi obiettivi: “Nel 2020, la campagna era incentrata su due questioni principali: la pandemia Covid-19 e la disuguaglianza. E ora… L’attenzione si sposterà sui tre nuovi pilastri chiave: sostenibilità, diversità e inclusione, comunità“.
I nuovi obiettivi
La Formula Uno, con “We race as one” 2021, si dà dunque degli obiettivi nuovi, andando di nuovo oltre le finalità sportive. Lo staff organizzativo punta sull’abbattimento delle barriere, partendo dai primi livelli, come il mondo del kart.
I temi sociali diventano sempre più parte della massima competizione, con nuove tematiche importanti: raggiungere la sostenibilità dei motori utilizzati, la riduzione della plastica impiegata nel paddock, favorire le carriere delle minoranze meno rappresentate, creare dei corsi di studi per ingegneri talentuosi per varie fasce sociali, lavorare per favorire un impatto della Formula Uno nelle comunità ospitanti. Ma ancora incrementare la partecipazione di piloti donna, cambiare la logistica dei trasporti aerei e incrementare il lavoro da remoto.
Stefano Domenicali, nuovo CEO della Formula Uno ha commentato l’iniziativa così: “Il nostro impegno a parole per affrontare questioni come la sostenibilità e la diversità nel nostro sport è importante, ma sono le nostre azioni che verranno giudicate. Abbiamo già compiuto buoni progressi… Quest’anno verranno eseguite forti azioni“.
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