Il Race Executive Manager della Ferrari, Jonathan Giacobazzi ha voluto ricordare il mitico pilota Ferrari Gilles Villeneuve con un’intervista a Motorsport.com, nel giorno del trentottesimo anniversario della sua tragica morte.
“Per me questo 8 Maggio ha un valore che si ripete ogni anno, nel senso che è una data per me importante da appassionato di automobilismo e da amico di Villenueve“, così esordisce nell’intervista Giacobazzi che poi si lascia andare a ricordi familiari ma anche ad episodi che sono diventati storia dell’automobilismo.
Il lato intimo di Villeneuve
Jonathan ha raccontato il rapporto unico vissuto dalla sua famiglia con il campione, partito come una sponsorizzazione ma diventato poi un’amicizia: “Portava il nostro nome sulla sua tuta e l’amicizia che c’è, c’era e rimane con la Ferrari ha fatto si che rimanesse un rapporto genuino e molto stabile“.
Il pilota canadese era una persona di famiglia per Giacobazzi, che lo incontrava sia nel paddock che a casa: “Quando veniva a trovarci a casa io mi aspettavo Superman invece arrivava Clark Kent… mi aspettavo il campione, invece lui arrivava con la sua naturalezza” .
Jonathan parla di Gilles con gli occhi di quello che era un bambino, che poteva incontrare il suo mito, ma offre anche di lui una prospettiva privata, fuori dalle vesti di pilota: “Era una persona estremamente genuina e diretta... odiava i riflettori della ribalta e gli piaceva stare nel circuito per stare più tempo possibile coi meccanici“. Jonathan ha voluto ricordare le sere passate nel paddock con le rispettive famiglie, tra chiacchiere di adulti e giochi di bambini: “Con Jacques io giocavo a macchinine nel retro box della Ferrari“.
Giacobazzi ricorda il pilota
Giacobazzi ha ricordato, durante la sua intervista, vari episodi chiave della carriera di Villeneuve. Tra cui il famoso Gran Premio di Imola del’82 e il tragico incidente durante le qualificazioni in Belgio.
“Gilles stava maturando e stava diventando un diamante“. Giacobazzi si è detto convinto che Villenueve nel fatidico anno ’82 avesse delle concrete possibilità di vittoria del titolo iridato. “Quando lanciava il cuore oltre l’ostacolo, lo show era garantito… si esaltava e ogni tanto gli riusciva l’impresa“.
Infine il commosso ricordo della sua fine. Per Giacobazzi, allora di soli 9 anni, è stato il primo vero lutto da affrontare nella vita. “Mi manca ancora molto… penso che quel giorno lui si sia immolato a leggenda, lasciando questa vita terrena“.
Foto in alto: Wikipedia Gilles Villeneuve