La Formula 1 è ripresa con il GP di Zandvoort, un circuito particolarmente impegnativo che ci ha regalato delle qualifiche e una gara assolutamente ricche di emozioni e colpi di scena.
Come sempre è quindi il momento di fare un bilancio di quanto successo e di dare i nostri Top e Flop per il GP olandese.
Per questa settimana anticipiamo che sul bilancio avrà un grande impatto il risultato finale della gara e soprattutto gli effetti che questo ha avuto sulle classifiche e sugli umori generali in vista del GP di Monza.
I top team del GP di Zandvoort
Iniziamo dai nostri 3 top team di questo weekend. Parliamo di quei team che si sono confermati o riscattati in un weekend magari non completamente lineare, ma che conferma o riapre la strada a un miglioramento sensibile, nel corso di questa stagione o nella progettazione futura.
McLaren la bella d’Olanda
Sarà per la sintonia nei colori storici che rappresentano sportivamente l’Olanda, ma il weekend in terra orange è perfetto. A una sessione di qualifiche eccezionale in cui Lando Norris mette subito in chiaro la propria voglia di vincere, segue una gara al limite della perfezione sia per approccio che per strategia, lasciando Verstappen a casa proprio in una posizione decisamente scomoda e nuova: la rincorsa. Norris centra così la sua seconda vittoria, avvicinandosi di non poco all’alieno olandese che cede il passo proprio davanti al suo pubblico.
Non è da meno Piastri, che fatica leggermente di più in gara ma porta a casa un bottino di 12 punti preziosissimi in chiave classifica costruttori, dove ormai l’obiettivo è palesemente l’aggancio della Red Bull: qualcosa di impensabile all’inizio della stagione.
Ferrari ritrovata?
Alzi la mano chi, della Ferrari o non, dava per spacciate le rosse in terra olandese. E invece oggi la Ferrari, pur per un terzo e un quinto piazzamento, si ritrova meritatamente nei Top team della nostra analisi.
Se anche complessivamente le qualifiche abbiano pesato molto negativamente sul rendimento di Leclerc e Sainz nel GP di Zandvoort, la reazione che abbiamo visto è da campioni puri: una rimonta fantastica che ha portato il monegasco, partito sesto, sul podio e lo spagnolo, inizialmente fuori alla Q2 e poi decimo, in quinta posizione.
Oltre a conquistare punti preziosi per le classifiche, la prestazione fa ben sperare la casa di Maranello per quel che riguarda il prossimo futuro: il GP d’Italia.
Alpine, la prima tra le piccole
Come sempre cerchiamo di includere anche le più piccole nelle nostre analisi, nonostante lo sguardo sia sempre più facilmente attratto dai nomi altisonanti e dalle sfide nelle prime 5 o 6 posizioni di ciascuna gara.
Nel GP di Zandvoort sicuramente tra le piccole spicca la Alpine con Pierre Gasly: una prestazione coerente con le proprie aspettative e con le proprie qualifiche: la nona posizione qui gli appartiene e una gara pulita gli garantisce l’accesso ai punti.
Una gioia che si aggiunge all’annuncio del completamento del team per il 2025: ad affiancare proprio Gasly ci sarà infatti Jack Doohan, per la sua prima stagione in Formula 1.
I flop team in Olanda nel GP di Zandvoort
Qui di seguito quindi incontriamo inevitabilmente quei top team da cui ci aspettavamo una reazione migliore o quelle scuderie che per premesse, o promesse di inizio weekend, avrebbero dovuto portare a casa un risultato migliore.
Mercedes: il rendimento è troppo altalenante
Ci eravamo lasciati un mese fa con una doppietta annullata dai giudici, tradottasi comunque in vittoria, ma il filo riprende ora in Olanda con un weekend ben lontano dalle poche ma ben chiare gioie del Belgio.
Pesa sicuramente la retrocessione di Hamilton nelle qualifiche già pessime a causa dell’uscita nella sessione di Q2, ma anche Russell fatica a dare un senso a questo weekend: dopo una squalifica pesantissima da digerire nel GP di Spa si qualifica in quarta posizione per poi chiudere settimo con soli 6 punti in mano.
Una debacle sia dal punto di vista dell’umore che dei punti portati nelle due classifiche: Sainz allunga nuovamente su Hamilton e i quasi 100 punti di distacco dalla Ferrari ora che mancano solamente 9 weekend sono da accorciare in fretta se non si vuole essere la quarta forza di questa stagione.
Aston Martin: che fatica migliorarsi
Qualcuno penserà che accanirsi con la Aston Martin sia troppo semplice. Ma vi assicuriamo che non è così: semplicemente la scuderia britannica non sembra, almeno per questa stagione, essere in grado di tirarsi fuori dalla condizione di piccola in cui si è ormai completamente calata e sembra essere quasi a proprio agio.
Sicuramente non aiutano le aspettative condizionate dalla scorsa stagione, ma anche in questo weekend purtroppo tanto Alonso quanto Stroll, pur potendo contare su una sessione di qualifiche affatto male, hanno perso la possibilità di portare a casa qualche punto prezioso, se non per la classifica, almeno per il morale.
Partiti settimo e ottavo i due piloti non solo non sono stati in grado di migliorare il piazzamento, ma neppure di difendere quanto già conquistato chiudendo in decima e tredicesima posizione. Dato che questo è l’assetto che si prospetta anche per il 2025, forse è il caso di chiedersi in casa Aston Martin, quali siano gli obiettivi reali per la prossima stagione.
Williams: ci aspettiamo di meglio nel 2025
Weekend da dimenticare in casa Williams nel GP di Zandvoort: se non bastasse l’incidente di Sargeant durante le FP3 con annesso incendio della monoposto, possiamo aggiungere alla ricetta la squalifica di Albon, costata l’ottava posizione, e l’arrivo al traguardo in quattordicesima e sedicesima posizione.
A questo punto la cosa migliore da fare è sviluppare una monoposto degna di Carlos Sainz per il 2025, che permetta al ferrarista in uscita di dimostrare il proprio talento, lasciando magari un segno importante in una scuderia che ha conosciuto momenti di certo migliori durante la propria storia in Formula 1.
Red Bull, né top né flop
No, non ci siamo dimenticati di Verstappen e Perez, ma non abbiamo ritenuto le prestazioni abbastanza all’altezza dei Top Team, come non così insufficienti da essere considerate da Flop.
Verstappen certamente non conferma il proprio dominio assoluto, ma porta comunque a casa un secondo posto che poi in fondo rispecchia il risultato delle qualifiche, senza risparmiarsi e cercando di spingere fin dall’inizio, tanto da conquistare subito la prima posizione, poi persa.
E non possiamo neppure recriminare qualcosa in particolare a Perez, che nonostante arrivi da una serie di gare di pochi alti e tanti bassi perde una sola posizione rispetto alle qualifiche.
È la fame di vittoria che però manca a questo punto alla Red Bull e ai suoi piloti, la stessa mostrata all’inizio del mondiale, e il fatto stesso che per la McLaren sia possibile anche solo sperare nell’aggancio e nel sorpasso in classifica costruttori (ma perché no anche quella piloti), è una nota di demerito sufficiente a non entrare nei top team di questo weekend per chi sembrava aver chiuso il discorso mondiale già parecchie gare fa
Il GP di Zandvoort ha offerto uno spettacolo emozionante, evidenziando il talento e la determinazione di alcuni team mentre altri hanno faticato a trovare il ritmo giusto. McLaren e Ferrari si sono distinti con prestazioni che lasciano ben sperare per il prosieguo della stagione, mentre Mercedes, Aston Martin e Williams hanno deluso le aspettative, mostrando la necessità di miglioramenti urgenti. Con il GP di Monza all’orizzonte, i risultati in Olanda avranno un impatto significativo sugli umori e sulle strategie future, promettendo un finale di stagione ricco di suspense e sfide avvincenti.