Il Gran Premio del Bahrain non è cominciato nel migliore dei modi. Grosjean, dopo un contatto con Kvjat, è uscito fuori di pista, andando ad impattare contro le barriere. La Haas si è spezzata in due e si è incastrata nel guard rail. La parte anteriore, dove si trovava il pilota, ha preso fuoco per la fuoriuscita di benzina. Fortunatamente Grosjean è riuscito a scappare dalle fiamme, riportando solo delle ustioni.
La scuderia ha annunciato che Fittipaldi correrà al prossimo Gran Premio al posto di Grosjean e, che per il prossimo anno, è stato ingaggiato, come pilota, Mazepin.
Grosjean, dopo l’incidente in Bahrain, ha voluto rilasciare un’intervista in esclusiva a TF1 e LCI. Il pilota racconta quei momenti fatali.
Grosjean parla del suo stato di salute
Grosjean, dopo l’incidente in Bahrain, sente che qualcosa è cambiato dentro di sé: “Segnato per la vita… Il più grande incidente che abbia mai visto“. Il pilota non si sente miracolato ma parla di una: “Combinazione di circostanze che vanno nella giusta direzione… Non mi lamento. Non era il mio momento“.
Grosjean ha descritto il suo stato di salute. Il pilota si sente: “Molto bene vista l’entità dell’incidente“. Sull’ustione ha aggiunto: “È superficiale, ho mobilità in tutte le mie dita“.
Grosjean ha rivelato cosa gli è passato per la mente in quei secondi fatali: “Ho visto la mia visiera tutta arancione, le fiamme intorno a me e l’incidente di Niki Lauda mi è venuto in mente… Non volevo finire così. Sono dovuto uscire, per i miei figli. Alla fine, le mie mani sono ustionate e ho una grossa distorsione, anche se pensavo di essermi rotto il piede”. Ed ancora: “Avevo più paura per i miei parenti, i miei figli in primis, ma anche mio padre e mia madre, non avevo davvero paura per me stesso. Ho visto la morte in faccia, non avevo altra possibilità che uscire da lì“.
Il pilota della Haas ha pensato ai suoi cari e, così, ha trovato il coraggio di scappare. Grosjean parla in particolare dei suoi figli: “Il mio piccolo Simone, che ha cinque anni, mi ha detto che avevo un potere magico, uno scudo d’amore magico che mi proteggeva. Il più piccolo mi ha fatto un disegno“.
Grosjean, dopo l’incidente in Bahrain, si sente rinato
Grosjean, dopo l’incidente in Bahrain, ha raccontato quei momenti tra le fiamme: “Anche a Hollywood, questo non esiste. Sono stato tra le fiamme per 28 secondi, ma mi è sembrato molto più a lungo, poiché ho cercato di uscire tre volte… Non sono svenuto. Per staccarmi dal sedile ho dovuto togliere la cintura di sicurezza, il volante non c’era più, probabilmente è volato via con l’impatto“. Il pilota torna ancora sull’importanza che ha avuto l’halo nella sua salvezza e cita Jules Bianchi, che ha subito un incidente simile nel 2014, costatogli la vita: “Senza l’halo, non sarei qui. Penso che Jules non mi volesse lassù“.
Il pilota ha l’intenzione di ritornare a guidare la Haas nell’ultimo appuntamento della stagione e spiega il perché: “Finire la mia storia in F1 in modo diverso… Anche se è complicato per i miei parenti, è necessario per me tornare su una macchina di Formula 1, per vedere dove sono, se posso continuare a guidare“. Grosjean ha aggiunto: “Il Romain Grosjean di prima non lo avrebbe mai detto ma, se farò Abu Dhabi, sarei felice anche se finissi ventesimo“.
Grosjean ha voluto condividere il suo stato d’animo attuale: “Dopo questo incidente, sono felice di essere vivo… È come una rinascita per me. Sarò segnato per tutta la vita da questo incidente“.
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