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Hakkinen e una F1 che non c’è più: “Schumi e io liberi di lottare”

Hakkinnen Schumacher

La Formula Uno resta uno degli ambienti più legati alla tradizione, ma che con il passare degli anni ha dovuto far fronte a diversi cambiamenti sul piano regolamentare che non possono che fare discutere non solo gli appassionati, ma soprattutto gli addetti ai lavori. L’obiettivo che si vuole perseguire è quello di fare il possibile per privilegiare lo spettacolo, ma allo stesso tempo di fare in modo che si possa correre in assoluta sicurezza.

La mente corre così inevitabilmente a quanto accaduto solo pochi giorni fa in Canada dove Sebastian Vettel è stato penalizzato di 5″ proprio sul finale di gara e non è riuscito così a ottenere una vittoria che sembrava ormai a un passo. La sensazione di ingiustizia per il tedesco, che ha dovuto assistere all‘ennesimo trionfo di Lewis Hamilton, è stata così fortissima nonostante diversi colleghi si siano schierati dalla sua parte. Tra questi, ora c’è anche Mika Hakkinen, che ricorda i duelli davvero avvincenti avuti in pista con Michael Schumacher.

Un duello indimenticabile

La storia della Formula Uno è segnata da vittorie che hanno lasciato un segno importante, ma rese ancora più importanti dalle lotte che si sono scatenate in pista per arginare chi poi è riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Ne sanno qualcosa Mika Hakkinen e Michael Schumacher, rivali in pista tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 quando erano alla guida rispettivamente di McLaren e Ferrari. Emblematico, ad esempio, il sorpasso compiuto a Spa dal finlandese nel 2000 in una gara davvero emozionante.

L’ex pilota segue ancora assiduamente quanto accade nel Circus e non può fare a meno di osservare come sia cambiato il modo di recepire quanto avviene sui circuiti. La schiettezza non è mai mancata a Mika, che non può che paragonare la sua esperienza al contatto avuto a Montreal tra Hamilton e Vettel: “Se guardo indietro alla mia carriera, penso che Michael Schumacher ed io siamo stati di liberi di lottare – ha detto Hakkinen nella sua rubrica su Unibet -. Forse non c’erano così tante telecamere che riprendevano quello che facevamo. Avremmo avuto sanzioni pari a cinque secondi o più gravi se avessimo corso con le regole attuali”.

Una sanzione che lascia tutti scontenti

Al termine della gara Vettel non è riuscito a nascondere la sua rabbia, ma si è poi comunque presentato sul podio per rispetto di Hamiton e del compagno di squadra Charles Leclerc. Il campione del mondo, invece, ha compreso appieno lo stato d’animo del ferrarista, ma non ha nascosto di ritenere corretta la sanzione. Insomma, una penalizzazione che non è piaciuta a nessuno.

Proprio su questo aspetto ha fatto leva Hakkinen: “Nessuno era felice domenica, la penalità ha posto fine alla battaglia per la prima posizione ed è stata una sentenza per tutti coloro che guardavano la Formula Uno. Se dovesse conservare la vittoria, la Mercedes avrebbe vinto tutto le gare del primo terzo della stagione con una monoposto che è risultata veloce su ogni pista” – ha concluso.