Sua maestà re Lewis Hamilton è stato incoronato per la sesta volta al termine del GP degli Stati Uniti. La Mercedes, che aveva già conquistato il titolo costruttori la scorsa domenica, festeggia l’ennesimo iride con la vittoria parziale di Valtteri Bottas. Adesso il record dei sette mondiali di Michael Schumacher è davvero in pericolo, così come il marchio dei 91 GP vinti dal tedesco contro gli 83 dell’inglese.
Ferrari in grande difficoltà
Alla partenza entrambe le Frecce Argento scattano bene: Bottas rimane saldamente in testa, Hamilton balza in terza posizione, mangiandosi Leclerc e Vettel, entrambi in grande difficoltà. Wolff ha tentato con Hamilton di replicare la stessa strategia ad una sosta che l’aveva condotto al trionfo in Messico, affidando tutto alla disumana abilità di Lewis nella gestione delle gomme. Il piano filava liscio fino a 4 giri dal termine. Bottas ha dato tutto sé stesso, rendendosi protagonista di una gara tutta votata all’aggressività e riuscendo, alla fine, a riprendersi la leadership e quindi il primo posto. La tattica Mercedes ha comunque regalato ad Hamilton la seconda piazza e conseguentemente la nona doppietta stagionale.
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Ferrari in gran difficoltà
In termini di forza, la Mercedes ha ristabilito la sua superiorità tecnica, vacillante dopo la forza estiva. La Ferrari ne esce con le ossa rotte. Al semaforo verde la SF90 di Sebastian Vettel si è dimostrata praticamente inguidabile, scodando in sovrasterzo ad ogni curva e risultando lenta sul dritto. Nel giro di due tornate Seb si è trovato praticamente nelle retrovie, resistendo fino al giro 9: qui la monoposto lo ha definitivamente abbandonato, con un guasto improvviso alla sospensione. L’esperienza del tedesco gli ha però concesso un sicuro controllo del veicolo, che ha accantonato a bordo pista prima di ritirarsi. Leclerc, invece, non è mai stato in partita e si è limitato a gestire la sua quarta posizione. Il passo gara era troppo lento per poter ambire al podio, invece, completato da Max Verstappen.
LAP 9/56
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Hamilton contro Bottas
Non sono mancate, comunque, le scintille. Quando Bottas ha raggiunto Hamilton, i due compagni di scuderia hanno infiammato il circuito delle Americhe con un duello senza esclusione di colpi. L’inglese ad un tratto ha addirittura accompagnato il rivale sulla ghiaia, prima che questi facesse però valere le sue gomme più fresche e le sue motivazioni più forti. Toto Wolff non ha che da rimanere soddisfatto, piatto pieno.
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Verstappen sugli scudi
Onore anche a Max Verstappen: l’olandese ha affrontato l’intera corsa con l’ala anteriore danneggiata. Non è riuscito ad agganciare le Mercedes per un pelo, tagliando il traguardo con un secondo e mezzo di ritardo da Hamilton (e penalizzato, bene dirlo, dalla bandiera gialla sventolata sul finire a causa dell’incidente di Magnussen).
CLASSIFICATION: US GRAND PRIX
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