La Formula 1 riparte dopo il GP di Silverstone e la pausa con il GP dell’Ungheria nel circuito dell’Hungaroring.
Dopo le prove libere del venerdì in cui aveva già spiccato tra tutti gli altri piloti, Lando Norris conferma il momento idialliaco di McLaren e strappa la pole position davanti a Piastri che completa così una prima fila tutta McLaren per la prima volta dal 2012 che relega l’alieno Verstappen, al terzo posto e alla seconda fila alla fine delle Q3.
Le prove libere dell’Ungheria
La prima sessione di prove libere è iniziata con temperature elevate nonostante il nubifragio che aveva accolto gli addetti ai lavori. Numerosi i piloti che hanno fatto segnare i tempi migliori tra cui Verstappen, sceso in pista con importanti aggiornamenti aerodinamici, Russell e Sainz in fase finale, con la speranza per la Ferrari che le modifiche al fondo abbiano rimesso in carreggiata la scuderia di Maranello, tanto in affanno negli scorsi GP. Da notare la prestazione di Guanyu Zhou della Sauber, che ha fatto segnare il quinto tempo.
La seconda sessione ha mostrato un Lando Norris in grande spolvero che ha fatto segnare il miglior tempo, seguito da Verstappen e Sainz che ha mantenuto una buona forma chiudendo terzo.
Un momento cruciale della sessione è stato l’incidente di Charles Leclerc. Il pilota Ferrari ha perso il controllo della sua SF-24 all’uscita della curva 4, finendo contro le barriere. Questo ha causato una bandiera rossa e ha limitato il tempo in pista per Leclerc, che ha chiuso solo 18°.
Molti i long run nelle FP2 che hanno preparato i piloti alla gara di domenica.
Durante le FP3 le McLaren hanno mostrato subito di essere in gran forma durante la giornata del sabato aggiudicandosi i due tempi migliori e Lewis Hamilton ha avuto un testacoda senza conseguenze.
Le qualifiche e la griglia di partenza all’Hungaroring
Le qualifiche dell’Hungaroring si sono rivelate un vero e proprio spettacolo, ricco di colpi di scena e sorprese. La giornata è iniziata con condizioni meteorologiche incerte, con la pista bagnata che ha messo alla prova i piloti fin dai primi minuti della Q1.
La prima sessione ha visto subito un momento drammatico con l’incidente di Sergio Perez, che ha causato una bandiera rossa e ha praticamente messo fine alle sue qualifiche. Ma le sorprese non sono finite qui: George Russell, che avevamo visto in gran forma fino al GP di Silverstone, è stato clamorosamente eliminato, insieme a Zhou, Ocon, Gasly e ovviamente Perez. Charles Leclerc è riuscito a salvarsi per il rotto della cuffia.
Durante la sessione di Q2, la pista ha continuato ad asciugarsi, permettendo ai piloti di spingere sempre di più. Verstappen ha mostrato la sua solita forza, ma è stata la McLaren a far parlare di sé, con Norris in testa e Piastri non lontano. Le Ferrari si sono mantenute competitive, con Sainz e Leclerc che si sono assicurati un posto nella top 10.
Ma è stata la Q3 a regalare le emozioni più forti. Con la minaccia della pioggia che incombeva, i piloti sapevano di dover dare il massimo fin dal primo tentativo. E qui, Lando Norris ha tirato fuori dal cilindro un giro straordinario, conquistando una pole position che ha fatto esplodere di gioia il box McLaren. Come se non bastasse, il suo compagno di squadra Oscar Piastri ha completato la festa, piazzandosi secondo e regalando alla McLaren una prima fila tutta arancione, un risultato che non si vedeva dal lontano 2012.
L’emozione della sessione è stata brevemente interrotta da un incidente di Yuki Tsunoda, che ha causato un’altra bandiera rossa. Questo ha portato a un finale al cardiopalma, con soli due minuti per l’ultimo tentativo.
Alla fine, Verstappen ha dovuto “accontentarsi” del terzo posto, seguito da un solido Carlos Sainz su Ferrari. Lewis Hamilton ha strappato il quinto posto, mentre Leclerc ha chiuso la top 6.
La McLaren ritrova una pole sul circuito dell’Hungaroring che mancava dal 2008 e una doppietta che mancava dal 2012, confermando una condizione eccezionale. La loro prestazione, unita alle difficoltà di alcuni top team, promette una gara domenicale tutta da vivere, dove strategie, meteo e nervi saldi potrebbero fare la differenza.