Chi è abituato a competere ad alti livelli ha spesso un idolo a cui ispirarsi, considerato un modello da prendere ad esempio per poter migliorare le proprie doti. Anche Daniel Ricciardo, pilota della Red Bull, non fa eccezione: a sorpresa, però, non si tratta di un collega che milita in Formula Uno, ma di Valentino Rossi, che vanta ben nove titoli conquistati del Motomondiale. Il pesarese piace per la sua voglia di non mollare mai pur avendo ormai superato i 38 anni.
Entusiasmo e voglia di vincere tipica di un ragazzino
Riuscire a sopportare la pressione che si avverte quando ci si trova a gareggiare in competizioni importanti non è mai semplice, soprattutto se lo si fa da una ventina d’anni. Valentino Rossi sembra però riuscire pienamente in questo intento e anche ora che non è più giovanissimo ha sempre una grande voglia di scendere in pista e di lottare per le prime posizioni. Nonostante qualche difficoltà di troppo vissuta in questa stagione, il decimo titolo mondiale della carriera, a cui aspira già da qualche tempo, può essere ancora raggiunto.
Proprio questi sembrano essere gli elementi che hanno conquistato anche Daniel Ricciardo, pilota della Red Bull in Formula Uno, che non nasconde l’ammirazione per il pesarese: “Valentino ha 10 anni più di me, e qualcuno mi ha detto che dalla sua prima vittoria e alla più recente ad Assen (lo stesso giorno abbiamo corso a Baku) sono passati quasi 21 anni – ha scritto nel suo blog Red Bull –. Le vittorie, e chiaramente lui ne ha fatte a mucchi, sono una cosa, lui è un’ispirazione anche se vogliamo parlare del solo punto di vista fisico”
L’australiano non dimentica di sottolineare anche le difficoltà insite in uno sport fisico come la MotoGp, ma nonostante questo il numero 46 non sembra risentirne: “La MotoGp è un tale sport fisico (per non parlare delle lesioni da mettere in conto) perciò, fare in modo di farlo, nel modo in cui deve essere fatto, ed essere proprio vicino alla parte alta del campionato, ancora, è abbastanza notevole“.
Le motivazioni sono la molla decisiva
Ricciardo ammira in modo particolare la sua capacità di mantenere alta la concentrazione ad ogni gara, peculiarità che non è sempre semplice riuscire a mantenere. Anche il papà di Valentino, Graziano, lo aveva sottolineato rivelando che l’idea di appendere il casco al chiodo sia ancora piuttosto lontana.
Non si tratta di complimenti fatti per piaggeria. Il pilota della Red Bull ormai conosce bene il mondo dei motori e come a volte i giudizi possano essere spietati: “Di Valentino, quello che mi colpisce è che conosco gli impegni, so come la vita può essere occupata e se la moltiplichi per 50 (o probabilmente più), questo è lui. Combinarlo con la forma fisica e al modo in cui sta correndo contro ragazzi una generazione più giovane di lui e sia ancora lì, mi stupisce”.
Anche per Daniel l’idea di smettere con le corse non rientra tra i suoi piani immediati, ma sembra avere le idee chiare cosa lo spingerà a farlo: “Per me, per quando mi riguarda, quando un giorno arriverà il giorno (spero non per un bel po’!) che dirò basta, credo che sarà per la stanchezza e la poca voglia di rimanere, per non vedere un aeroporto e tutto quello che può essere un fattore di fatica fisica, o per aver perso quel brivido della competizione e nel guidare queste macchine”.