Michael Schumacher ha scritto pagine importanti della storia della Formula Uno e ancora oggi rappresenta un esempio a cui ispirarsi per i piloti che si affacciano a questo sport. Anche Charles Leclerc non ha nascosto pochi giorni fa quanto possa sentirsi orgoglioso all’idea di poter correre con la scuderia con cui il tedesco ha ottenuto ben cinque titoli mondiali. Anche per un campione come Schumi non sono mancati i momenti difficili nel corso della sua lunga carriera: davvero poche le soddisfazioni avute con la Mercedes dal 2010 al 2012, periodo in cui il tedesco non è mai riuscito a trovare il giusto feeling con la monoposto. Uno scenario che però sarebbe stato ampiamente prevedibile per il suo ex manager, Willi Weber, che lo aveva invitato a rifiutare il passaggio alle Frecce d’Argento.
Il rapporto tra Schumacher e Weber
Solo pochi mesi fa Willi Weber non aveva esitato a scagliarsi contro la moglie dell’ex pilota, Corinna, arrivando a sostenere che la donna menta sulle reali condizioni del marito, coinvolto in un gravissimo incidente sugli sci nel 2013. L’uomo avrebbe infatti voluto fare visita al sette volte campione del mondo, ma questo, a suo dire, gli sarebbe stato impedito perché avrebbe potuto divulgare dettagli che la famiglia vorrebbe restassero segreti.
Weber è stato al fianco di Schumi per diversi anni, sia in quelli più ricchi di soddisfazioni (sette i titoli mondiali conquistati dal 1991 al 2006), sia nella parte finale della sua carriera, conclusa nel 2012. La presenza dell’ex ferrarista nel Circus non è stata però continua: nel 2006 in Brasile, al termine della gara, sembrava che la sua epopea fosse conclusa, ma nel 2010 è poi arrivato il dietrofront, solleticato dall’offerta della Mercedes, dove sarebbe poi rimasto fino al 2012. A spingerlo ad accettare era certamente la voglia di continuare a misurarsi sui circuiti e di dimostrare di non avere perso lo smalto dei tempi migliori, pur dovendo competere con colleghi più giovani e agguerriti.
Il consiglio non ascoltato
Il periodo trascorso al volante della monoposto tedesca è stato però decisamente amaro anche per un talento come Michael. In tre anni è arrivato infatti solo un podio a Valencia nel 2012. Non tutto sarebbe però da addebitare a Schumacher: la linea di sviluppo della monoposto, secondo Weber, non sarebbe stata in grado di rispondere al meglio allo stile di guida dell’ex pilota.
Proprio per questo l’ex manager avrebbe consigliato il suo assistito di non accettare quella proposta. “Sono d’accordo con quanto dichiarato recentemente da Barnard, Schumacher guidava con un assetto molto particolare, un feeling mai raggiunto con la Mercedes – sono le sue parole alla testata tedesca Kolner Express riportate dal Corriere dello sport-. Le vetture erano cambiate rispetto a quelle che aveva lasciato, e non ha più potuto influenzare ed indirizzare la tecnologia e lo sviluppo come faceva ai tempi della Benetton e della Ferrari. Anche la generazione dei piloti era ormai diversa, e Schumacher non è più riuscito ad imporsi né a stare al passo con Nico Rosberg anche se era più in forma che mai. Michael ha fallito in Mercedes, avrebbe dovuto ascoltarmi quando gli dissi che tornare in F1 non sarebbe stata una buona idea”.
Foto in alto: Shutterstock