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F1: Top e Flop delle Scuderie nei primi 5 appuntamenti

La lista dei top e flop delle scuderie di F1 dopo 5 GP - AI Generated

La stagione 2025 di Formula 1 si sta rivelando ricca di colpi di scena, con un equilibrio sempre più instabile tra le scuderie storiche e le nuove pretendenti al titolo.

Dopo i primi cinque Gran Premi, è tempo di tracciare un primo bilancio. Chi ha sorpreso in positivo, e chi invece sta deludendo le aspettative? In questo articolo analizzeremo i top e flop delle scuderie F1: dalle prestazioni straordinarie alla mancanza di competitività, passando per strategie vincenti e clamorosi passi falsi.

Top e flop delle scuderie: riepilogo delle gare fino a questo momento

Il GP d’Australia ha segnato l’inizio della stagione e messo subito in chiaro la condizione della McLaren con Norris che ha espresso un’ottima prestazione in qualifica e una gara impeccabile.

Il weekend in Cina ha visto due eventi: la Sprint Race, vinta da Hamilton sulla Ferrari, che ha sperato in un avvio di stagione all’altezza delle aspettative, e la gara principale dominata da McLaren, con una doppietta firmata Piastri-Norris.

In Giappone, Verstappen ha mostrato di essere ancora un pilota dalle grandissime prestazioni, lasciando praticamente zero possibilità di vittoria agli avversari, ma la McLaren ha consolidato il suo ruolo di protagonista assoluta, con un’altra gara di altissimo livello e un doppio podio.

In Bahrain, Oscar Piastri ha conquistato la vittoria, davanti a George Russell e Lando Norris. Leclerc ha chiuso quarto, mentre Verstappen è rimasto fuori dai giochi, mostrando un’assenza di costanza nuova per Red Bull.

Infine in Arabia Saudita, la Ferrari è tornata a sperare con Leclerc a podio, ma non senza difficoltà. McLaren ha mantenuto la sua costanza, conquistando prima e seconda posizione della classifica piloti.

Scuderie Top fino al GP dell’Arabia Saudita

Iniziamo esaltando le prestazioni di due delle scuderie che hanno meglio interpretato l’inizio di stagione.

Da un lato abbiamo la McLaren, campione in carica del titolo costruttori, ma che si è presentata come la forza favorita a vincere anche il mondiale piloti, con Piastri e Norris primo e secondo a dieci punti di distacco.

Dall’altro abbiamo una Mercedes che rispetto allzo scorso anno ha fatto un balzo in avanti quasi incredibile, soprattutto considerando la scelta di un rookie come seconda guida, che invece ha premiato moltissimo. Se Russell infatti sta avendo un rendimento costante, non è stato da meno Antonelli, anche se qualche posizione più indietro.

Delle piccole hanno ben performato, ma senza picchi prestazionali, Williams e Haas che comunque rimangono molto distanti per rendimento anche dai top team che hanno deluso.

McLaren lanciata alla vittoria totale

La vera rivelazione di questo inizio stagione è senza dubbio la McLaren. La coppia Norris-Piastri si è dimostrata solida e affiatata, capace di mettere in difficoltà avversari ben più quotati. Con quattro vittorie, una doppietta e le restanti presenze sul podio, McLaren ha trovato continuità e competitività, sfruttando al meglio gli aggiornamenti tecnici.

Mercedes giovane ma competitiva

Nonostante un rendimento altalenante, Mercedes sta ritrovando la giusta direzione. Russell si conferma un pilota affidabile e Antonelli, alla sua prima stagione, sta sorprendendo per maturità e velocità. Il team di Brackley ha mostrato compattezza e un rendimento coerente con tre podi centrati, e solo in Bahrain dietro la sesta posizione con uno dei due piloti.

Scuderie Flop fino al GP di Jeddah

Ovviamente di contro non tutte le scuderie stanno rispettando le aspettative.

Red Bull e Ferrari stanno vivendo un inizio di stagione complesso, tra problemi di affidabilità, strategie discutibili e prestazioni altalenanti.

Il ritardo nella classifica costruttori è evidente e innegabilmente il passo come team è insufficiente per essere competitivi nella stagione.

Nelle piccole disastrosa la prestazione di Aston Martin, probabilmente molto più concentrata sul lavoro del 2026 che svolgerà con Adrian Newey.

Red Bull in difficoltà come mai prima

È difficile immaginare una Red Bull così in crisi, eppure i numeri parlano chiaro. Verstappen ha ottenuto risultati modesti, soprattutto in confronto alla scorsa stagione, in più non è sembrato sempre in grado di lottare per la vittoria.

Basti pensare ai soli due podi in Australia e Arabia Saudita, che si vanno a sommare alla vittoria in Giappone: non un risultato da buttare (Ferrari forse oggi farebbe carte false per avere un risultato di questo tipo dopo 5 GP), ma sono lontani i tempi del dominio assoluto.

Anche l’avvio di Lawson, sostituito con Yuki Tsunoda dal Giappone, che ha comunque saputo gestire meglio una monoposto non semplice, ha rallentano notevolmente la corsa di Red Bull per il mondiale costruttori.

L’inizio da incubo per Ferrari

Ferrari vive un 2025 di alti e bassi, ma i bassi pesano di più.

Se Leclerc ha mostrato sprazzi di classe, la SF-25 si è rivelata poco consistente in gara e assolutamente mancante del feeling per quel che riguarda Hamilton.

Dopo la vittoria nella Sprint Race in Cina, le aspettative erano alte, ma i risultati non sono stati all’altezza con la sola eccezione del podio in Arabia Saudita.

Le strategie non sempre azzeccate e una monoposto che fatica a gestire il degrado gomme stanno penalizzando la scuderia di Maranello. L’affidabilità resta un problema, così come la gestione del passo gara.

Al momento la Ferrari sembra fuori da ogni discorso di vittoria nel titolo costruttori con ben 110 punti di ritardo da McLaren, ma la stagione è lunga e il tempo per correggere il tiro, teoricamente, c’è.

La classifica costruttori

La classifica costruttori d’altronde parla chiaro: Ferrari e Red Bull, con un ritardo rispettivamente di 110 e 99 punti dalla McLaren, dovranno fare un vero e proprio miracolo o sperare in un crollo, al momento impensabile, di McLaren e Mercedes, per riaprire il discorso.

Possibile ancora l’impresa recupero per Mercedes, anche se i 77 punti di ritardo da McLaren pesano e non poco considerando il suo stato di forma.

Quel che è certo è che la stagione è lunga e tutto è possibile, anche se saranno necessari dei veri e propri stravolgimenti per togliere di mano la prima posizione alla McLaren e soprattutto per riportare il titolo piloti alla portata delle principali 4 scuderie della stagione.

Poco, se non pochissimo, lo spazio lasciato alle scuderie più piccole, anche se Williams e Haas si contendono una quinta posizione interessante.

I primi cinque appuntamenti hanno già delineato uno scenario interessante. McLaren è la grande protagonista, con una crescita esponenziale e una coppia di piloti affiatata. Mercedes segue con intelligenza e concretezza, mentre Red Bull e Ferrari devono risolvere molte criticità per restare in lotta.

Vedremo se i prossimi appuntamenti di Formula 1 riusciranno a cambiare le gerarchie viste fino a questo momento.