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F1: Top e Flop in Giappone

F1: Top e Flop in Giappone

Che il Gran Premio di Suzuka potesse essere determinante per le aspettative future della stagione di Formula 1 lo avevamo ampiamente detto, ma nessuno avrebbe immaginato così tanti passi falsi da parte delle scuderie. Ecco quindi la lista dei top e flop in Giappone, secondo quanto visto nel weekend appena concluso.

La conferma di Red Bull

Iniziamo dal dire che il Giappone è servito sicuramente a confermare l’affidabilità e la forza di Red Bull, sia dal lato di Max Verstappen, che da quello di Sergio Perez. Anche se il divario tra i due continua a esserci, è innegabile che la monoposto dia una spinta fondamentale per la vittoria del mondiale anche se dopo il GP dell’Australia più di qualcuno aveva sperato di poter assistere nuovamente a un mondiale combattuto almeno al vertice.

Il weekend a due facce di Ferrari

Su Ferrari potremmo scrivere un libro intero e avere ancora da dire, ma limitandoci alla prestazione mostrata in Giappone, non è un reato parlare di una prestazione nettamente divisa tra prima della gara e durante la gara. Questo vale in particolar modo per Leclerc, ma non solo.

Se Sainz ha infatti mostrato 3 prestazioni mediamente più costanti, e anche in Giappone ha confermato un certo controllo della vettura e della situazione, per il monegasco è indispensabile valutare quanto successo a Suzuka affiancando una prestazione al limite della sufficienza durante le qualifiche, che gli è costata la quarta fila e l’ottavo piazzamento in partenza, con quella vista poi domenica in gara, tutta fatta di rimonta, aggressività, e strategia ottimale per trarre il meglio da una situazione che si presentava come quasi compromessa.

La Ferrari come scuderia può assolutamente continuare a considerarsi top, in quanto seconda forza del mondiale e sempre all’inseguimento di Red Bull, ma l’impressione complessiva è che in Giappone si potesse fare meglio.

La costanza di McLaren

Altro team top in Giappone, almeno rispetto alle aspettative di inizio stagione, è McLaren. La monoposto dallo sgargiante colore arancione si è fatta notare in tutti i GP corsi fino a questo momento per avere una prestazione costante.

È naturale che non stiamo parlando di un team che può competere per la vittoria del mondiale costruttori, e ancor meno per quello piloti, ma si sta consolidando come terzo team di quest’anno, a dispetto di Aston Martin e Mercedes che invece hanno mostrato maggiori incertezze e difficoltà.

Leggero miglioramento di Racing Bulls

In Giappone ha attratto moltissima attenzione, complice anche il Gran Premio in casa, la prestazione di Yuki Tsunoda che si è portato nella zona punti.

A dispetto delle aspettative di inizio stagione Racing Bulls non sta mostrando delle prestazioni pulite e anche in Giappone ha mostrato due volti diversi: da un lato Tsunoda sempre in gara e che ha fatto del suo meglio per arrivare in zona punti, dall’altro Daniel Ricciardo che con Albon è andato fuori al primo giro di pista provocando la bandiera rossa e che ha collezionato 0 punti in quattro gran premi.

È difficile metterla nei top di Suzuka, ma viste le prestazioni generali del weekend e le aspettative stagionali, forse non tutto è da buttare.

La “mediocre” Aston Martin

L’impressione con Aston Martin è che sia più il pilota, Fernando Alonso, che la macchina a fare il risultato. Considerando che non s è mai vista al traguardo più avanti del quinto posto e mai più indietro del nono, almeno per quanto riguarda lo spagnolo, l’impressione generale è di una macchina che è lì ma che ha davvero poco da aggiungere e da dire.

In Giappone anche per Aston Martin è difficile posizionarla tra i top come tra i flop, semplicemente l’impressione è di una staticità abbastanza insufficiente anche a tenersi all’altezza della competizione con McLaren che mostra un’aggressività e una prestazione individua

La scomparsa di Mercedes

Rispetto alla scorsa stagione e soprattutto rispetto ai proclami di inizio stagione, sembra quasi che la Mercedes non sia voluta veramente scendere in pista. Le prestazioni tanto di Russell, quanto di Hamilton sono state caratterizzate da errori, problemi e risultati a tratti incredibili.

Il fatto stesso che dopo 4 gare Mercedes non sia in grado di competere con la McLaren né per i punti individuali, né dal punto di vista della classifica costruttori, la dice lunga su quanto male sia iniziata la stagione. Una prestazione stagionale fin qui assolutamente da flop, che però se contestualizzata al solo Giappone, sicuramente meglio di quanto visto in Australia con il doppio ritiro.

Anche sul singolo weekend comunque la Mercedes e i suoi piloti sembrano ben lontani da qualsiasi tipo di risultato degno di nota, e per assurdo in calo rispetto ai primi due Gran Premi in Bahrain e Arabia Saudita.

In casa Williams non ne va bene una

Flop stagionale e flop in Giappone certamente la Williams. Fin qui Sargeant e Albon hanno fatto vedere più danni che buone cose e a Suzuka non è mancato il ritiro, con tanto di danno al telaio per la seconda volta in due Gran Premi consecutivi, da parte di Albon.

Per un team che aveva rivisto tutto per migliorarsi e uscire dal limbo, questo è un inizio di stagione a dir poco da incubo. Poco da aggiungere sul piano di prestazioni e strategie: poco si è visto e nulla fa pensare che la Williams sia in dirittura d’arrivo con una soluzione.

I team di coda

Tutte nei flop, tanto in Giappone quanto in stagione, almeno fino a questo momento Alpine, Kick Sauber, e Haas.

Se non ci fosse stato Stroll a fare peggio di Hulkenberg, le ultime monoposto potrebbero quasi rimanere ai box a guardare per il contributo reale fornito allo spettacolo e alla competitività delle gare. Qualcosa in più ha saputo esprimere Haas, ma niente che faccia minimamente impensierire il peggiore dei team di vetta.

I top e i flop in Giappone non sono stati completamente definiti: molti team si sono mostrati in difficoltà con almeno uno dei piloti e nel complesso lo spettacolo della gara è stato abbastanza limitato alla solita fuga di Max Verstappen.

Un po’ di spettacolo in più lo ha portato Leclerc con la sua rimonta, pienamente riuscita, che però ha condizionato il tutto con la prestazione in qualifica. La speranza generale è di vedere una classifica costruttori più compatta, a fronte di una che al momento si trova spezzata in 3 parti ben distinte con Ferrari che cerca a fatica di tenere il passo di Red Bull, McLaren, Mercedes e Aston Martin a contendersi un terzo posto che sembra sempre più di colore arancio, e cinque scuderie completamente scomparse dai radar o quasi in questi primi quattro GP di Formula 1.