Si è concluso anche il weekend in Austria sul Red Bull Ring, ed è il momento di tirare le somme per quanto visto durante le Qualifiche Sprint, la Sprint Race, le Qualifiche e la Gara del GP d’Austria.
I top team sul circuito del Red Bull Ring
Iniziamo come sempre dai top team: poche sorprese e prestazioni costanti, da qualche scuderia in particolare ci si poteva aspettare qualcosa in più, ma la sfortuna ha giocato un ruolo chiave nella Gara della domenica.
Mercedes risorse dalle ceneri
Le due Mercedes di Russell e Hamilton non si sono mai viste dietro la sesta posizione nel Red Bull Ring , e sarebbe folle non credere che questo sia l’inequivocabile segnale che nella scuderia di Stoccarda le cose inizino a girare per il verso giusto.
A condire il tutto si aggiunge ovviamente la vittoria di Russell, che però pur con la sua grandissima componente di merito rimane un colpo fortunato, diretta conseguenza di Verstappen e Norris che si sono auto-sabotati a soli 7 giri dalla fine.
In Mercedes si torna comunque a vedere il sole e con entrambi i piloti, proprio quando le polemiche sulle preferenza della scuderia nei confronti di Russell si stavano facendo più accese. Vedremo se la striscia positiva permetterà alla scuderia tedesca di agganciare Ferrari e McLaren in classifica, al momento alle prese con un bellissimo duello per il secondo posto.
McLaren: la sfortuna ci mette lo zampino
Norris driver of the day nonostante il ritiro della Gara di domenica è l’emblema di quanto McLaren abbia fatto e stia facendo bene in questa stagione.
Seconda e terza posizione per Piastri e Norris nella Sprint race (terzo e secondo invece nelle qualifiche sprint), la conferma del secondo tempo per Norris anche per la gara di domenica e un acceso duello con Max Verstappen che soffre il pilota britannico fino a quando nel contatto questi ha la peggio ed è costretto al ritiro.
Quello che la McLaren sta facendo vedere, un po’ dispiace dirlo, varrebbe la seconda posizione in classifica costruttori e piloti, se non qualcosa in più. Rispetto alla diretta avversaria per il secondo posto, McLaren ci ha fatto vedere costanza, aggressività e affidabilità, tutti elementi che sono mancati e che continuano a essere altalenanti in Ferrari.
Red Bull: dominio assoluto fino al suicidio
Come definire quanto fatto da Verstappen domenica se non suicidio? Alla fine l’olandese ne esce comunque con più punti dei suoi inseguitori (chissà se c’è del calcolo in tutto questo), ma il 64esimo giro di domenica è l’unico vero neo di una prestazione da vero alieno di tutto il weekend sul Red Bull Ring dove i padroni di casa mettono ancora una volta in chiaro chi vincerà questo Mondiale 2024.
Discorso differente andrebbe fatto per Sergio Perez, costante ma mai veramente incisivo, disperso tra la settima e l’ottava posizione per tutto il weekend. Meno male che a Verstappen non serve una spalla, o sarebbe quella sbagliata.
I flop del Red Bull Ring non sorprendono
Arriviamo ora ai flop di questo weekend austriaco, che però sono abbastanza ovvi.
Ferrari, perché?
È frustrante vedere il secondo team del Mondiale di Formula 1 arrancare ogni GP, o nella migliore delle ipotesi portare i propri tifosi sulle montagne russe: a prestazioni fantastiche si alternano weekend da dimenticare, anche se nel Red Bull Ring in realtà Ferrari non è una delusione cocente come altre, ma certamente l’ennesima occasione persa.
Leclerc non è stato probabilmente molto fortunato, ma quando per tutto il weekend si naviga in bassa zona punti per poi arrivare a sfiorarla, (decimo nelle qualifiche sprint, settimo nella sprint race e poi ancora sesto in qualifica e undicesimo in gara) è difficile credere sia solo il fato avverso.
Un po’ meglio Sainz, ancorato alla quinta e quarta posizione fino al guizzo che riporta la Ferrari sul podio, giusto in tempo per non farsi sorpassare in classifica costruttori.
Viene da chiedersi come tutto questo sia possibile, ma se il talento di Leclerc non è in discussione, la continuità di Sainz porta ora i due piloti Ferrari a una distanza di soli 15 punti tra loro nonostante la gara in meno disputata da Carlos per l’appendicite che lo ha fermato a inizio stagione. Difficile immaginare di poter tenere testa a Verstappen e la sua Red Bull.
Aston Martin, dove sei?
Diciamoci la verità: avevamo tutti sperato di vedere l’Aston Martin dare fastidio alle prime scuderie, e se anche l’inizio di stagione non proprio brillante poteva aver ridimensionato le aspettative, al Red Bull Ring Haas e Alpine hanno fatto complessivamente molto meglio di Alonso e Stroll.
È un peccato che la competitività della scuderia in un solo anno si sia ridotta così tanto, ma è palese che, almeno in questo momento, Aston Martin appartenga alla seconda metà della classifica costruttori anche se quinta, con 138 punti di ritardo rispetto a una Mercedes che ha faticato e non poco a trovare la condizione migliore.
Non ci resta che attendere il GP di Silverstone nel Regno Unito e sperare nello spettacolo migliore possibile.