Vettel e il giro in più in Giappone: “Giusto che la corsa finisca con una bandiera a scacchi”

Vettel e il giro in più in Giappone: “Giusto che la corsa finisca con una bandiera a scacchi”

La gara in Giappone ha consegnato l’ennesimo titolo costruttori, il sesto consecutivo, alla Mercedes, ma i più attenti non hanno potuto non notare un comportamento inusuale tenuto dai due ferraristi: sia Sebastian Vettel sia Charles Leclerc hanno portato a termine il 53esimo giro, nonostante la corsa fosse ormai conclusa con un giro di anticipo rispetto al previsto. A chiarire l’equivoco è lo stesso tedesco, che rivale di non avere visto il pannello luminoso in cui veniva annunciata la decisione dei commissari.

Il ruolo cruciale della bandiera a scacchi

In Formula Uno la bandiera a scacchi svolge un’importanza fondamentale: questa viene mostrata prima che la macchina al comando della corsa abbia completato il numero di giri previsto. La gara può quindi considerarsi conclusa quando la vettura in testa ha tagliaato il traguardo dopo aver visto la segnalazione.

Non avere visto questo importante elemento domenica a Suzuka è stato all’ordine dell‘errore commesso dai due ferraristi, che sono arrivati a percorrere il 53esimo giro, nonostante si fosse ormai deciso di concludere il Gran Premio con una tornata di anticipo rispetto al programma.

Sebastian Vettel sulla pista di Suzuka (Foto: Twitter)

È lo stesso numero cinque del “Cavallino” a chiarire l’accaduto: “Dal punto di vista del pilota la situazione era molto chiara visto che non c’era una bandiera a scacchi – ha detto il pilota Ferrari – abbiamo la tabella che ci fornisce le informazioni sui giri ancora da percorrere, e anche sul display del volante possiamo vedere quanti giri mancano alla fine. Ho visto che mancava una tornata. entre via radio ho ricevuto la chiamata che mi diceva che sarebbe stato l’ultimo giro, insomma c’era un po’ di confusione perché era stato acceso un pannello luminoso in anticipo e nel dubbio ci hanno detto di continuare“. Impossibile non rievocare quanto era accaduto un anno fa in Canada.

La presa di posizione della scuderia

A chiarire ulteriormente la mossa dei piloti è Mattia Binotto. Il team principale si prende infatti la responsabilità di avere indicato di proseguire.

L’errore non ha comunque avuto alcuna influenza ai fini della classifica di gara: “Il fatto non ha condizionato il risultato – ha detto Binotto – ma c’è qualcosa da rivedere con la FIA sul versante del regolamento sportivo, per migliorare in futuro”.