L’infortunio alla cuffia dei rotatori che lo ha costretto a operarsi nel marzo di quest’anno costringerà Casey Stoner a tornare in sella non prima di settembre. “Mantenermi in forma per guidare una MotoGP mi costa un grande sforzo e non so se ne vale la pena per salire in moto due volte all’anno”. Chiosa così l’australiano, che sembra essere sempre più lontano dal rinnovo da tester Ducati. La sporadica apparizione al WDW Ducati mette in discussione anche il ruolo di Ambasciatore per la casa italiana.
“Nessuno come Casey Stoner”
Le capacità tecniche del pilota australiano nel guidare una moto da corsa rendono Ducati la casa meglio attrezzata dal punto di vista dei tester. Nessun’altra casa motociclistica può infatti vantare un pilota di tale calibro nel sviluppare le moto, la coppia Pirro-Stoner ha infatti contribuito in maniera decisiva alla Desmosedici di arrivare ai livelli attuali. Tuttavia il futuro di Casey Stoner sembra sempre più lontano dalla rossa, a dar conferma a queste indiscrezioni sembra esserci il lento recupero dall’infortunio, che costringe l’australiano a non poter alzare la spalla oltre i 90° di ampiezza. A preoccupare i tifosi Ducati è anche l’indole del pilota australiano, di per sé restio a mantenersi in forma per pochissimi eventi all’anno, ancor di più dopo il serio infortunio che lo ha colpito.
Dal canto suo Ducati non vuole assolutamente perdere il due volte iridato, come dimostrano le parole del direttore sportivo Paolo Ciabatti riportate da Motosprint: “Con Casey abbiamo due anni più uno opzionale di contratto che scade nel 2018. Abbiamo incontrato Casey nel corso del WDW di Misano e abbiamo parlato del futuro, l’infortunio alla spalla non gli permette ancora un totale utilizzo dell’articolazione e per questo abbiamo deciso di posticipare ogni decisione a fine settembre per vedere i progressi che farà in questi mesi di riabilitazione. Una volta che la sua condizione fisica sarà stabile e definitiva potremo parlare del futuro”. La qualità del lavoro e delle indicazioni che Stoner fornisce agli ingegneri non è passato inosservato ai vertici Ducati, come confermato da Ciabatti in un’intervista rilasciata a Motociclismo: “Ho seguito intensamente il lavoro di Stoner con Ducati, è un pilota incredibile, è il più grande talento al mondo, il fatto che Casey salga in moto solo due volte l’anno e possa essere veloce e cosi preciso nelle sue dichiarazioni dimostra che è un pilota speciale, inoltre ha un carattere molto forte, per lui è tutto o bianco o nero.”
Ambasciatori Ducati, Casey Stoner come Troy Bayliss
In casa Ducati, l’affetto e l’attaccamento che i tifosi più caldi al mondo nell’ambito delle moto portano verso l’australiano è pari solo al connazionale Troy Bayliss, leggenda della Superbike e ormai “Brand Ambassador” del marchio Ducati nel mondo. Stoner è tutt’ora l’unico pilota ad aver portato il titolo MotoGP alla casa di Borgo Panigale, nel 2007, strapazzando la concorrenza allora composta dallo straripante Valentino Rossi e dal giovanissimo Dani Pedrosa. Perdere il pilota australiano, sarebbe quindi un danno non solo a livello tecnico ma anche a livello di immagine, per un binomio ormai storico. L’amore tra Stoner e Ducati sboccia grazie al Team manager di quel tempo, Livio Suppo, che lo porta in Ducati alla sua seconda stagione in MotoGP. Il connubio Australia-Ducati è subito devastante, un motore di gran lunga superiore alla concorrenza e la fama di moto inguidabile danno lustro al giovane Stoner, che per molti anni resterà l’unico in grado di riuscire a rendere competitiva la Desmosedici. Grazie anche, come ricorda Ciabatti, ad un talento smisurato, una sensibilità nel polso destro in grado, in certe occasioni, di annullare gli interventi elettronici del controllo di potenza.