1) Yamaha Aerox
Uno dei primi a montare il doppio freno a disco, con pinze radiali sia al posteriore che all’anteriore, lo Aerox si caratterizzava per la sua livrea un po’ futuristica. Raffreddato a liquido, dal peso modesto – di poco inferiore ai 100 chilogrammi -, era la scelta di chi preferiva affidarsi al colosso giapponese piuttosto che ai tanti ciclomotori nostrani. E le prestazioni, di fatto, lo rendevano uno dei mezzi cinquanta più veloci e scattanti di tutto il parco moto.