2) Rainey e Schwantz
È finito come non doveva. Ci ha pensato la fatalità della strada a farlo, una curva del circuito di Misano nel GP del 1993, quando la classe regina aveva l’odore del due tempi col feticismo della cilindrata 500. Wayne Rainey è in testa, lanciato verso la vittoria di quel gran premio e il quarto titolo iridato consecutivo. Piega con la sua Yamaha YZR e sgasa ad oltre 280 km/h: perde il controllo, il mezzo sbanda, lui salta in aria e fluttua. Ricade: pensa di essere morto, dirà, dopo aver sentito un vuoto nel bacino. È vivo, ma al prezzo delle sue gambe. Carriera finita, rincorrendo il sogno e rincorso da un rivale che quell’anno vincerà il suo primo ed unico campionato del mondo: Kevin Schwantz. Un titolo che senza quella caduta non avrebbe mai vinto e che, come ricorda Paolo Beltramo, lo lasciò “solo”. “Senza il rivale che gli aveva riempito la vita“.