143 morti, è questo il macabro dato che fa del Tourist Trophy la competizione motociclistica più terribile e pericolosa della storia. Il TT, abbreviato, è una corsa dal gusto romantico che si svolge dal 1907 nel suggestivo scenario dell’Isola di Man, tra Gran Bretagna e Irlanda. Ha luogo ogni prima settimana di giugno e l’edizione di quest’anno è la numero 98. Lo spirito della corsa è sempre lo stesso: i piloti sono chiamati a scorazzare per le strade cittadine, lungo un anello di 60 chilometri da percorrere da tre a sei volte in base alla classe di corsa.
Campioni indimenticati
Su per curve, semicurve e dossi, sfiorando case, palizzate e tutto ciò che è possibile trovare in strade assolutamente comuni ma a più di trecento all’ora attraversando tratti pianeggianti ad altri vallonati e in discesa. Vince chi ferma il tempo migliore. E un certo Joey Dunlop l’ha fatto per ben 26 volte. Mike Hailwood, che pure aveva fatto suoi 9 titoli iridati nel motomondiale negli anni sessanta e sattanta, ha vinto il TT 14 volte, Giacomo Agostini – 15 volte campione del mondo – invece “solo” 9 volte. Solo lo scorso 15 giugno, nella stessa giornata, sono morti Van den Hoek, 28 anni, e Alan Bonner, 33, per via di complicanze in seguito ad incidenti poli-traumatici.
Un fascino singolare
Nella fattispecie il circuito del TT si chiama Snaefell Mountain Course, che non è sempre stato uguale sebbene le caratteristiche siano rimaste le stesse. Per i primi cinquantanni della sua quasi centenaria storia i piloti britannici ebbero il predominio; poi la competizione interessò sempre più piloti stranieri, soprattutto italiani. Vincitori, per fare due nomi, le leggende del motociclismo nostrano Achille Varzi e Omobono Tenni. Nonostante la pericolosità dell’evento, il TT ha da sempre richiamato a sé il tifo degli appassionati (e non) ed un certo fascino tra gli addetti ai lavori. Vero è che nel corso degli anni le misure di sicurezza si siano notevolmente accresciute, ma a dispetto di ciò e dell’avanzamento della tecnologia, il Tourist Trophy rimane sempre e comunque la gara motociclistica più pericolosa di sempre.