L’ha annunciato sul suo profilo Instagram lo stesso Johann Zarco: nel 2020 siederà in sella alla Ducati nel Reale Avintia Racing Team.
Sarà quindi lui ad affiancare “Tito” Rabat nel team satellite della Ducati, la firma è arrivata Lunedì. Dopo un anno tra alti e bassi, l’addio alla KTM e le tre gare sulla Honda non ufficiale, è arrivata l’occasione per il pilota francese per rilanciarsi nella massima categoria. Nella stagione 2020 avrà infatti a sua disposizione la Desmosedici GP 2019 guidata da Andrea Dovizioso nel campionato appena concluso.
Una scelta difficile
Piena fiducia data a Johann Zarco dai vertici Ducati che hanno fatto il possibile per averlo nel team.
Zarco appena terminato il motomondiale in sella alla Honda aveva dichiarato ai microfoni di GPGone: “Ho avuto modo di ritrovare la vita, dato che prima mi sentivo un malato”. Alla fine, è stato convinto dal Team della rossa nonostante i dubbi iniziali. L’avere una moto capace di competere con i più forti era per lui lo stimolo giusto per proseguire nella massima categoria, ma probabilmente temeva che con l’Avintia ciò non sarebbe accaduto. La decisione del Team Ducati, dopo l’addio di Karel Abraham, di portarsi avanti a livello tecnico, ha spinto il pilota a firmare con entusiasmo.
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Il nuovo anno di Zarco
Come riportato da Sky Sport, Johann Zarco in ripresa dall’infortunio alla caviglia sinistra riportato nell’ultimo Gran Premio a Valencia, ha dichiarato in un intervista a Moto Journal che il suo obiettivo è quello di arrivare alla moto ufficiale nel 2021. Ci aveva sperato nelle ultime tre gare sulla LCR Honda, ma dopo l’addio alle corse dello spagnolo Jorge Lorenzo la scelta è ricaduta su Álex Márquez. Per quanto riguarda le sue condizioni di salute, il pilota ha rassicurato i followers scrivendo: “La mia caviglia sinistra si sta riprendendo bene, ora posso godermi il periodo invernale riposando con la famiglia e tornando ad allenarmi molto presto!“.
La strada perciò si presenta ancora lunga, ma la fiducia datagli dai Ducatisti fa ben sperare. Ora Zarco si può riposare e riprendere in attesa dei primi test ufficiali fissati per Febbraio 2020.