Una vera mazzata, difficile da digerire, soprattutto per chi ritiene di avere la coscienza pulita e di essersi sempre comportato correttamente: queste sembrano le sensazioni di Andrea Iannone, sospeso in via precauzionale e provvisoriamente dalla FIM lo scorso 17 dicembre dopo essere risultato positivo a un controllo antidoping. Ora, il pilota Aprilia ha la chiara intenzione di dimostrare di essere estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Poche ore fa, però, la doccia fredda: il verdetto è stato confermato anche dalle controanalisi, anche se con valori bassi e per questo la sua difesa punterebbe a calcare l’ipotesi della contaminazione alimentare. Il rischio è che il pilota non possa prendere parte regolarmente all’esordio del Mondiale di MotoGP in Qatar, previsto il prossimo 8 marzo.
Iannone sulla sospensione: “È un trauma”
Nonostante l’esito delle contronalisi che hanno confermato la sua positività al controllo antidoping, Andrea Iannone ha avuto il supporto di tante persone in queste settimane. Alla Gazzetta dello Sport, il pilota ha rilasciato un’intervista in cui ha detto: “Mi sembra di stare in un film di cui sono protagonista involontario: per essere uno sportivo che ha fatto tanti sacrifici, è un trauma“. Riguardo all’Aprilia si è così espresso: “Non mi sarei mai aspettato un supporto simile e per me questo vale come una vittoria. Avverto molta fiducia. In questa situazione non vedo punti a favore, nel senso che la trovo surreale. Non mi esprimo e lascio fare all’avvocato De Rensis e alla giustizia“.
I tempi della giustizia sportiva, però, al pari di quella tradizionale, finiscono spesso per essere piuttosto lunghi e difficilmente Iannone potrà essere regolarmente in sella alla sua Aprilia al via della stagione. La voglia di rimettersi in sella alla moto è fortissima: “Voglio tornare al più presto in sella alla mia Aprilia, per superare questo momento – continua -. Non preparo piani B, la cosa principale è andare forte con l’Aprilia. La moto è la mia vita, non sono sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende”.
I valori bassi emersi nel test rinfrancano però la difesa: “I metaboliti presenti dovrebbero essere pari a 1,150 nanogrammi per millilitro, un quantitativo esiguo, anche considerando che il pilota era da oltre un mese in Asia e il campione di urina era molto disidratato per i test. Un dato che conforta per la nostra tesi di contaminazione alimentare anche perché gli steroidi sono assunti con cicli lunghi, non occasioni. Apprezzo l’atteggiamento garantista dell’Aprilia” – ha fatto sapere l’avvocato Antonio De Rensis.
Il ringraziamento all’Aprilia
Proprio la fiducia che finora la scuderia ha mostrato nei suoi confronti è stato l’aspetto che ha maggiormente rinfrancato Andrea Iannone, pur essendo ancora in attesa di capire quali possano essere gli sviluppi. “Sono stati come una famiglia. Non mi sarei mai aspettato una vicinanza simile e per me questo conta come una vittoria“. In caso di squalifica, inevitabilmente, il team potrebbe decidere di sostituirlo, ma per ora lui non vuole pensarci: “Io avverto molta fiducia, il resto non posso saperlo“.
In attesa di capire quale sarà il suo destino, il pilota ci tiene quindi a ribadire di essersi sempre comportato in modo corretto: “Se sei a posto con la tua coscienza possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento” – ha concluso.