La prima gara del mondiale di MotoGp prevista per l’8 marzo in Qatar è stata annullata. A dare l’annuncio sono state la FIM e la Dorna, il motivo è la quarantena per il Coronavirus cui si devono attenere gli italiani. Si tratta di una decisione che segue le dichiarazioni del CEO di Dorna, Ezpeleta che aveva tentato di rassicurare appassionati e team nei giorni scorsi pur sostenendo che sarebbe spettata ai vari stati la decisione.
Gp in Qatar annullato
Sul comunicato della FIM si legge: “FIM, IRTA e Dorna si rammaricano di dover annunciare la cancellazione di tutte le sessioni della classe MotoGP al Grand Prix del Qatar, compresa la gara“. I motivi della decisione di cancellare il Gp sono stati così sintetizzati: “L’attuale epidemia di coronavirus ha portato all’entrata in vigore di restrizioni sui viaggi in Qatar che colpiscono i passeggeri dall’Italia, tra gli altri paesi. A partire da oggi, tutti i passeggeri che arrivano a Doha con voli diretti dall’Italia o che sono stati in Italia nelle ultime 2 settimane, saranno portati direttamente in quarantena per un minimo di 14 giorni“.
L’Italia ha un ruolo di primo piano “sia in pista che fuori pista” e, considerato questo, è stato impossibile non prendere questa decisione per la FIM e la Dorna. Non saltano invece le gare di Moto2 e Moto3 visto che i team e i piloti erano già in Qatar per i test prestagionali.
Gp in Thailandia verso l’annullamento?
Una notizia di pochi minuti fa dell’agenzia AFP è che anche il Gp in Thailandia sarebbe stato rimandato a una data ancora da stabilire. Il presidente del comitato organizzatore della MotoGP thailandese, Anutin Charnvirakul, ha infatti detto ai microfoni di AFP: “Non dico che è stato cancellato, dico solo che è rinviato fino a quando non sarà possibile (organizzarlo, ndr)“.
Manca ancora la conferma della Dorna, ma pare che il Gp in Thailandia non avrà luogo, stando a questa fonte ufficiale intercettata dall’agenzia. Le parole di Anutin Charnvirakul sembrano però non lasciare spazio a decisioni diverse da quella annunciata: “Le persone che partecipano, i corridori e le squadre potrebbero venire dai paesi a rischio. La Thailandia deve rimandare la sicurezza dei thailandesi fino a quando la situazione non sarà migliore“.