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Gigi Dall’Igna valuta possibili scenari per il futuro della MotoGP

Gigi Dall’Igna valuta possibili scenari per il futuro della MotoGP

L’emergenza Coronavirus tiene in scacco tutti gli avvenimenti sportivi mondiali, non fa eccezione la MotoGP che è stata tra le prime a correre ai ripari rimodellando il calendario, che ora ha in Jerez la sua tappa iniziale. Tuttavia, i problemi non sono finiti per Ezpeleta e Dorna, che pur riadattando il calendario recuperando le gare rinviate dovranno probabilmente fare i conti con altri rinvii e con un sovraffollamento di eventi da agosto in poi difficilmente gestibile. Si valutano dunque anche altre strade, come ha spiegato a GPOne, Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse.

Dall’Igna è sicuro: “Difficile correre tutti i 19 GP previsti inizialmente”

Il numero 1 di Ducati che nei giorni scorso aveva aperto all’idea di disputare le prime gare a porte chiuse, ha espresso in maniera chiara la sua perplessità in vista del compimento regolare del calendario previsto: “L’obiettivo della Dorna, appena dopo la cancellazione del Qatar è stato quello di disputare il maggior numero di eventi, ma credo che oggi non sia più così. Onestamente penso che sia impossibile disputare tutte le gare. Di fronte alla situazione attuale sarà impossibile proseguire in questa direzione. Non è più un’idea realistica”. Dall’Igna resta fiducioso sulla possibilità di correre nel 2020: “Anche con un numero di gare minore credo che il mondiale 2020 sia nell’interesse di tutti farlo. Questo è una mia opinione. Sono ottimista. Correrlo su 13 gare invece che 19? Anche se il numero fosse minore di questo io non mi vergognerei a chiamarlo campionato del mondo, ragionevolmente attorno alle 10 gare sarebbe comunque un mondiale equilibrato”.

Ducati chiude le fabbriche ma si continua a lavorare

L’emergenza Covid-19 ha scaturito effetti nefasti per la produzione motoristica, molte case, tra cui Ducati, hanno chiuso le fabbriche, anche se si cerca di lavorare da casa quanto più possibile: “Io personalmente un giorno alla settimana lavoravo già da casa, e tutti noi siamo abituati a lavorare in giro per il mondo, il problema è che la fabbrica è ferma, comprese le line di produzione e questo sarebbe il momento dell’anno in cui si vendono maggiormente le moto. Un problema che c’è oggi e resterà anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita…ma ora come ora possiamo solo stare a casa. E’ l’unica soluzione saggia“.

Credits foto in alto: Fotogramma MotoGP.com