Andrea Iannone ormai da qualche mese sta vivendo un momento tutt’altro che positivo: a dicembre è risultato infatti positivo in seguito a un controllo antidoping (accettata la tesi dell’assunzione accidentale, frutto di contaminazione alimentare, di uno steroide anabolizzante) e fermato per squalifica fino a giugno 2021. In più occasioni, nonostante la naturale amarezza, ha più volte ribadito la sua innocenza, tesi in cui crede anche Jorge Lorenzo che ha avuto la possibilità di incontrare recentemente il pilota di Vasto. Ora, come già anticipato nei mesi scorsi, si avvicina il momento del ricorso al TAS: l’obiettivo è quello di permettergli di tornare a correre prima possibile. Proprio del ricorso ha parlato in un’intervista a Sky Sport, Antonio De Rensis, il legale del pilota di Vasto.
Obiettivo proscioglimento
Il pilota, supportato dall’avvocato Antonio De Rensis, è pronto ad appellarsi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), con l’obiettivo di poter tornare in pista il prima possibile. L’avvocato Antonio De Rensis si è così espresso: “Entro lunedì o massimo martedì della prossima settimana presenteremo il ricorso al TAS con le motivazioni della sentenza di primo grado. Nella nostra squadra, per la parte scientifica si è aggiunto il Dottor Pascal Kintz, uno dei massimi esperti mondiale nella lotta al doping. Sulla base della sentenza non c’è necessità di fare ulteriori sviluppi scientifici, questo è un processo che può basarsi solo sugli scritti. Il Tas dovrà valutare se un atleta ha fatto tutto ciò che doveva, come peraltro è scritto nella sentenza. Io credo che Andrea Iannone meriti di essere prosciolto completamente“.
Quando verrà depositato il ricorso
Il ricorso, stando a quanto dichiarata dal legale Antonio De Rensis, punterà sulle circostanze riconosciute della contaminazione di Iannone già evidenziate in sede giudiziaria: “La sentenza ha acclarato la contaminazione a seguito di assunzione di carne, c’è un punto a pagina 15 che, a nostro avviso, dovrebbe determinare la conclusione del processo con un’assoluzione perché i giudici, e leggo letteralmente ‘prendono anche nota delle affermazioni nei documenti presentati dal pilota riguardanti gli hotel di alta classe in cui il pilota mangiava i pasti e dove non ci si aspetta di trovare cibo contaminato. Ne consegue che l’alimentazione del pilota dipendeva dal cibo disponibile negli hotel e non aveva molte altre scelte per i pasti’. Lei mi deve dire, di fronte a queste parole dei giudici, come si possono dare 18 mesi di sospensione a una persona. Loro dicono che lui ha fatto ciò che doveva, non aveva altre possibilità per mangiare“.
Il legale di Andrea Iannone punta a depositare il ricorso al Tas prima possibile, in modo che se tutto andrà secondo i piani, il pilota di Vasto possa tornare in pista in estate o subito dopo. Le parole di Antonio De Rensis sono state chiare: “Noi depositiamo il ricorso entro il 15 maggio, ma sicuramente prima, a quel punto la Federazione ha 20 giorni di tempo per replicare alle nostre argomentazioni. In seguito, i giudici del Tas prendono in mano i fascicoli e se stabiliscono che non c’è necessità di stabilire un’udienza, io confido che in due mesi si possa arrivare a una decisione. Qualora il Tas dovesse decidere per un’udienza, ci sarebbe uno slittamento in avanti, non di moltissimo di un mese, un mese e mezzo in più. Ripeto, viste le motivazioni, ritengo che possa decidere sui documenti senza convocare un’udienza. Nella migliore delle ipotesi a fine luglio potremmo avere una sentenza, nella peggiore subito dopo l’estate, insomma confidiamo che quando presumibilmente inizierà il mondiale, Andrea abbia già avuto la sentenza definitiva“.
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