Il coronavirus ha stravolto i piani dei piloti della MotoGP, uno su tutti Valentino Rossi, che si era dato come limite per capire se proseguire la sua carriera, proprio le prime gare, che in parte sono state rinviate e che rischiano di essere cancellate per le restanti. Il “dottore” è intervenuto in un’intervista rilasciata a Sky Sport spiegando come intende fare una volta tornati in pista, per capire se continuare a correre anche nel 2021. “Qui a casa ho una palestra, mi sto allenando e cerco di tenermi in forma. Passo molto tempo in modo ludico! Guardo tanti film e serie TV con Francesca“. La quarantena obbliga a stare a casa anche al 9 volte iridato che tra uno svago e un altro è impegnato nella creazione di un suo museo: “Sto lavorando per fare un museo con tutti i miei cimeli, Tavullia sta diventando una sorta di luogo di pellegrinaggio per i miei tifosi“.
Rossi incerto sul suo futuro: “Vorrei qualche gara per capire se sono ancora competitivo”
Il 9 volte iridato commenta la difficile situazione che sta attanagliando l’Italia ed in particolare il nord Italia: “Qui a Tavullia la situazione è difficile, purtroppo tante persone stanno male qui e anche a Pesaro. Dobbiamo tenere tutti duro, aspettando che passi questo momento. Ho tanti amici a Bergamo e a Brescia, lì ed in questo momento sono io a fare il tifo per loro, mentre di solito sono loro che fanno il tifo per me“. Le prime gare della stagione sarebbero servite a Valentino Rossi per capire il suo livello di competitività in vista della scelta più difficile da prendere, ritirarsi o continuare a correre. Il Coronavirus però ha sconvolto i piani del “dottore” che ora deve correre ai ripari: “Io speravo di poter decidere se continuare dopo la prima parte della stagione, ma adesso slitta tutto. Vorrei qualche gara per capire quanto posso essere competitivo, quello sarebbe importante”.
Rossi fornisce poi la sua idea su come portare a termine la stagione, una linea di veduta simile a quella di Gigi Dall’Igna: “Quest’anno l’importante sarebbe fare il più gare possibile, ma non è detto che fare 20 gare sia fondamentale. Si potrebbe fare le doppie gare in stile SBK. Il minimo per rendere il campionato reale è di 13 gare e farle bene può bastare, con l’attuale format. Vediamo cosa dice Ezpeleta e poi dobbiamo anche vedere cosa dice il virus”.
Il campione di Tavullia allontana la paternità: “Diventare padre? Sarei più lento!”
Ripercorrendo la sua lunghissima carriera, Rossi ha poi commentato uno dei momenti più emozionanti, l’esordio con la Honda NSR 500 nel 2000: “Il primo giorno feci fatica, la moto andava veramente forte. Poi dal secondo giorni ero stato veloce, feci dei bei tempi. La NSR era una moto velocissima, ma anche facile da guidare. Io sono stato fortunato, ho guidato la 500 e la MotoGP. Devo dire che mi ha impressionato molto di più la NSR piuttosto che la prima volta che provai la RCV 211. La provai il giorno dopo aver vinto la 8 Ore di Suzuka la prima MotoGP della Honda e non andava così forte. Io ero anche preoccupato, all’inizio la RCV non andava forte e pensavo che la 500 potesse andare molto più forte. Invece mi sbagliavo!“. Un’ultima battuta riguarda la possibilità di diventare padre, tema già affrontato dal “dottore” in una live Instagram con Fiorello e Jovanotti: “Il grande Ferrari diceva che i piloti che quando fanno un figlio perdono un secondo al giro ed io vista la mia situazione attuale non posso permettermelo“.
Credits foto in alto: Pagina Facebook Valentino Rossi