Nel prossimo week-end, il motomondiale tornerà in pista e lo farà nel suggestivo GP del Mugello, un appuntamento fisso per piloti ed appassionati. Ci sono invece GP che aspettano il via libera per entrare in calendario, come ad esempio il caso della Finlandia, teoricamente prossima a prender parte al campionato. La Dorna, secondo alcune voci degli ultimi giorni, sta valutando proprio di ampliare a 22 le gare della stagione, superando così la F1. Il tutto passerà dalla valutazione tra i pro e i contro.
Cosa spinge Dorna ad arrivare a 22 GP?
La popolarità della MotoGP è arrivata ad un punto tale da essere considerata uno dei massimi business sportivi del mondo. L’immagine di Valentino Rossi, il crescente livello tecnologico delle moto, e l’epopea moderna di Marc Marquez hanno contribuito ad innalzare il brand. Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, è stato uno degli artefici di questo successo e ora sta valutando l’ampliamento del numero di gare.
Portare un calendario già folto di gare (19) a 22 GP, sarebbe un vantaggio in termini di entrate economiche, sia per quanto riguarda i diritti televisivi, in quanto ci sarebbero più gare da coprire, sia per gli introiti previsti dagli organizzatori dei vari GP. Un altro beneficio riguarda il brand, in quanto vorrebbe dire superare le gare previste dal calendario della F1. Ingigantendo ancora di più l’immagine ed il prestigio del campionato.
I rischi sono troppo alti?
D’altro canto, portare il calendario ad un numero di GP così elevato, vorrebbe dire esporre i piloti a rischi forse eccessivi, senza considerare i costi che le squadre, soprattutto quelle private e delle classi minori, devono sostenere gara dopo gara.
Spostamenti, alberghi, materiale tecnico, (come gomme e componenti per la moto), tecnici. Tutte le spese dei team sarebbero amplificate, ancor di più se, come sembra, si aggiungano gare extra-europee, laddove il mercato su due ruote è più incisivo. Non resta che attendere e vedere cosa succede, per ora godiamoci lo spettacolo in pista.