Il nuovo calendario del Motomondiale deve essere ancora ridisegnato, ma al momento l’ipotesi più probabile sembra quella di una partenza il prossimo 19 luglio da Jerez de la Frontera, che ospiterà due gare consecutive. La Dorna vuole infatti fare il possibile per organizzare un numero di appuntamenti che possa permettere di considerare valida la stagione, anche se questo dovrebbe portare a una sorta di tour de force per piloti e addetti ai lavori. Tra le tappe che dovrebbero essere confermate ce n’è anche una che sta a cuore particolarmente agli appassionati italiani, quella di Misano, che dovrebbe tenersi nel mese di settembre, anche se a porte chiuse.
Un evento amato dal pubblico
Gli appassionati di motori in Italia sono tantissimi e il Gran Premio di MotoGp di Misano rappresenta da sempre un’occasione per manifestare apertamente il proprio sostegno ai piloti preferiti. Nonostante i rischi legati alla pandemia e le poche certezze sulla stagione che dovrebbe prendere il via tra pochi mesi, per la tappa di Misano sono al momento a lavoro la Regione Emilia-Romagna e gli organizzatori del Gp. Quasi certo, però, che l’evento debba tenersi senza la presenza del pubblico.
A rassicurare tutti sull’impegno della Regione per far sì che il Gran Premio possa tenersi comunque ci ha pensato nei giorni scorsi il Governatore Stefano Bonaccini: “Stiamo lavorando per far correre la MotoGP a Misano, a settembre, a porte chiuse, magari nell’ambito di un campionato che vedrà meno tappe” – ha detto nel corso di una video conferenza stampa, come si legge su La Gazzetta.
Un sacrificio importante
In questa fase, anche i gestori del circuito del Gp di Misano pare si stiano impegnando al massimo per non gettare la spugna e garantire la permanenza in calendario di una delle tappe più amate da appassionati e piloti. “Stiamo lavorando con tutti i promotori, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Rimini, il Comune della Riviera di Rimini, il Comune di San Marino e Dorna per capire quali possono essere le condizioni per fare l’evento a settembre – sono le parole di Andrea Albani, direttore del circuito, al Corriere dello Sport.
Albani ha sottolineato come la prospettiva di svolgere il Gran Premio di Misano a porte chiuse comporterebbe un calo delle entrate e delle possibili difficoltà dal punto di vista economico, proprio su questo tema sarebbe aperto il confronto con Dorna: “Se si potesse fare a porte aperte sarebbe ovviamente meglio, in extrema ratio lo faremo anche a porte chiuse. Mi auguro che entro il mese di maggio si possa fare un comunicato nel quale confermiamo tutto. Se non ci fosse il pubblico, mancherebbero delle entrate importanti, quindi con Dorna stiamo cercando di trovare un equilibrio per sostenere l’evento e dare le garanzie di un evento mondiale”.
In virtù dell’esperienza vissuta negli anni passati, è possibile fare un bilancio delle perdite che potrebbero esserci da una gara a porte chiuse: “Noi di solito stiamo in equilibrio tra i 7 milioni e mezzo-8 milioni di euro: tante sono le entrate e tante le uscite tra i fee e i costi organizzativi. Questi ultimi certo diminuiranno se non ci sarà il pubblico, ma in pista non si scherza: abbiamo 300 ufficiali di gara e quelli rimarranno, così come tutto il servizio medico e sanitario, l’antincendio, la race direction, le manutenzioni… E poi il fee a Dorna, un importo molto importante e che si regge con l’importo della biglietteria” – ha concluso il direttore del circuito.
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