Epilogo incredibile a Valencia dove Franco Morbidelli vince la sua terza gara in carriera e lo fa nel migliore nei modi, battendo Jack Miller al fotofinish dando vita ad un duello mozzafiato. Questa gara passerà alla storia anche e soprattutto per Joan Mir, che grazie al settimo posto finale si laurea campione del mondo per la prima volta in top class, la seconda in carriera dopo il successo in Moto3 nel 2017. Mir riporta il titolo iridato alla Suzuki e si aggiunge a leggende come Barry Sheene, Marco Luchinelli, Franco Uncini, Kevin Schwantz e Kenny Roberts jr, tutti vincitori iridati con la moto di Hamamatsu.
Joan Mir campione del mondo, Morbidelli al terzo successo in stagione
Con la gara della MotoGP si conclude un week-end storico a Valencia, un week-end che ha consegnato il ritorno in pole position dopo 45 anni alla MV Agusta (Manzi in Moto2), la terza vittoria in stagione ed in carriera in top class a Franco Morbidelli, che raggiunge cosi Fabio Quartararo come numero di vittorie e, come detto, consegna il titolo iridato al giovane Mir, 23enne spagnolo della Suzuki, sulla quale nessuno alla vigilia avrebbe scommesso. La vittoria è stata affare solo di Morbidelli e Miller, andati in fuga sin dall’inizio con l’australiano della Ducati avvicinatosi negli ultimi due giri. L’ultimo giro è da consegnare alla storia del motomondiale, con Miller che passa l’italiano che però risponde ad ogni colpo con staccate al limite della fisica, difendendosi magistralmente nei punti di sorpasso più pericolosi e andando a conquistare la vittoria al fotofinish. Completa il podio Pol Espargarò, al quinto podio in stagione con una KTM che si conferma tra le marche migliori di tutto il lotto.
Terza vittoria dell’anno per Morbidelli che guadagna anche la seconda posizione in campionato e si conferma il miglior pilota Yamaha dell’anno. I vertici di Iwata adesso, dovranno (dovrebbero) rivalutare le gerarchie della prossima stagione, dal momento che Morbidelli l’anno prossimo rimarrà nel team “satellite” Yamaha con la moto meno evoluta rispetto a Quartararo, Vinales e Valentino Rossi, tutti e tre grandi delusioni dell’anno.
In virtù dei piazzamenti di Viñales, decimo, Dovizioso, ottavo, Quartararo, caduto nei primi giri e al settimo posto conquistato, Joan Mir diventa campione del mondo della MotoGP, 1 vittoria e 8 podi per lo spagnolo, maestro di costanza in questo mondiale che senza Marquez ha mescolato le carte in maniera netta. Il titolo iridato conquistato dalla Suzuki è il primo dopo 20 anni esatti ed il merito, oltre che a Mir, va anche a Davide Brivio, mattatore del progetto MotoGP per Suzuki, capace di puntare su un pilota giovane e promettente come Mir dopo un solo di Moto2.
Yamaha ufficiali in crisi nera, Ducati salvata da Miller
Jack Miller, secondo, salva la gara delle Ducati che deludono con gli altri piloti, solo ottavo Dovizioso, ancora peggio Petrucci quindicesimo, con Bagnaia, undicesimo. Discorso analogo per Yamaha che in questa fase della stagione riesce a togliersi soddisfazioni solo con Franco Morbidelli, decisamente il pilota più in forma del momento. Dall’altro lato del box, Fabio Quartararo non può certamente sorridere in virtù della caduta che sugella un periodo davvero complicato.
Solo decimo Maverick Viñales che rimanda l’assalto al titolo al 2021, mentre è addirittura dodicesimo Valentino Rossi, il 9 volte iridato non sembra riuscire a guidare la M1 come ad inizio campionato, anche per lui sarà importante trovare il setting giusto al più presto per puntare in alto l’anno prossimo, quando salirà sulla Yamaha del Team Petronas. Quarto Alex Rins che consolida la terza posizione in campionato.
Foto in alto: Fotogramma Twitter MotoGP.com
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