Nonostante il trascorrere degli anni, la grinta e la determinazione non hanno certamente abbandonato Valentino Rossi, tutt’altro che intenzionato a smettere nonostante una stagione in cui finora ha avuto un ruolo solo da comprimario. La Yamaha, infatti, fatica a reggere il ritmo di Honda e Ducati, ma il pesarese non è uno abituato a mollare facilmente. Di questo ne è sicuro Uccio Salucci, suo grande amico e collaboratore: il momento in cui il “Dottore” appenderà il casco al chiodo non è poi così vicino.
Vale lascia? Assolutamente no…
Dire addio a una quotidianità che ci ha accompagnato per anni non è mai semplice, anzi solo l’idea può spaventare. Una sensazione che sembra conoscere bene anche Valentino Rossi, che tempo fa non aveva esitato a confessare le sue sensazioni solo all’idea di dover appendere il casco al chiodo.
Chi pensa che il numero 46 possa smettere alla scadenza del suo contratto, prevista nel 2020, con la Yamaha però si sbaglia. A tranquillizzare i fan del pilota della Yamaha ci pensa Uccio Salucci, da sempre una delle persone che gli sta più vicino e abituato a raccoglierne le confidenze. Lo sguardo non è solo rivolto al 2020, ma magari anche oltre: “La Yamaha sta lavorando bene per la moto del prossimo anno. A Valencia, ultima tappa della stagione, scopriremo la M1 del 2020 e sono convinto sarà una gran moto – sono le sue parole riportate da Quotidiano.net -. Se a questo aggiungiamo che Vale è in grandissima forma e ha una voglia matta di correre… tiri lei le conseguenze“.
Un ulteriore rinnovo non è quindi da escludere: “Secondo me tutto dipenderà da come andrà la prossima stagione. Se Vale dovesse andare forte e facesse un bel 2020, perchè non pensare di vederlo in pista anche nel 2021 e nel 2022. Sì, sì… tutto può succedere“.
In cerca di un erede
In Yamaha i giovani piloti talentuosi non mancano, ma anche su questo Uccio non ha paura a dire la sua: “Io dico: bravo Viñales e anche Quartararo è ok. Poi vai a guardare la classifica e tutti e due sono dietro“.
Grazie alla sua Academy Vale ha un occhio particolare anche nelle vesti di talent scout grazie al supporto che riesce a dare a chi si avvicina a questo lavoro, ma anche qui la selezione è accurata: “Un anno fa avevamo 300 piloti giovanissimi sotto osservazione, adesso siamo arrivati… a quattro. Sì, ne abbiamo quattro nel mirino anche se a entrare nell’Academy potrebbero essere soltanto un paio. Per lavorare meglio e al meglio, forse è bene avere qualche allievo in meno” – ha concluso.
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