Tra poche settimane impegnato nei test di Sepang, Valentino Rossi non è rimasto con le mani in mano tra allenamenti e questioni legali. Infatti, notizia di pochi giorni fa è che il nove volte iridato ha perso una causa che lo vedeva coinvolto contro due ex custodi della tenuta di Tavullia, licenziati nel 2016.
Rossi condannato al pagamento risarcitorio
La causa era stata emessa in primo giudizio a favore di Rossi, salvo poi essere ribaltata in sede d’appello con la condanna al pagamento di €34000 ai due ex custodi: Victor Untu e Jigan Zinaida. La fattispecie per la quale è iniziata questa battaglia legale risale al 2016 quando i due custodi furono licenziati, secondo loro in maniera illeggitima. A rendere giustificato il licenziamento secondo Rossi era il fatto che i contratti di lavoro dei custodi erano legati al vecchio proprietario per cui cambiando la proprietà dell’immobile, che era stato intanto messo in vendita, sarebbero decaduti anche i due contratti dei lavoratori.
I legali dei due custodi, però, hanno contestato il fatto spiegando che la villa fosse di fatto rimasta in possesso di Rossi seppur venduta ad altro proprietario. Come detto, la situazione si è capovolta in sede di appello, come riporta Il Resto del Carlino, in quanto è stato dimostrato che entrambe le società coinvolte nella transazione dell’immobile appartenevano a società facenti capo a Valentino Rossi.
Rossi si prepara ai test di Sepang
In attesa del ritorno in pista previsto per il 7 settembre in quel di Sepang, Valentino Rossi continua ad allenarsi in sella alle due ruote ma questa volta non con il Dirt track bensì con il Motocross, disciplina da sempre amata dal dottore ma ritenuta pericolosa dal suo stesso staff in virtù di numerosi infortuni avuti dallo stesso “46”. L’ultimo dei quali avvenuto nel 2017 alla vigilia del GP del Mugello quando si procurò un trauma al torace. Una scelta discutibile ma sicuramente idonea a prepararlo fisicamente in vista dei test.
Credits foto in alto: Facebook Valentino Rossi