Il 2020 sportivo di Valentino Rossi non è ancora iniziato in virtù dei continui rinvii legati al Coronavirus, un’annata che, se dovesse disputarsi, sarebbe indispensabile ai fini della decisione del 9 volte iridato di continuare a gareggiare (in Yamaha Petronas) o meno. In un’intervista rilasciata ad Alex Zanardi nel programma Non mollare mai, il campione di Tavullia ha ripercorso parte della sua leggendaria carriera.
Valentino Rossi ripercorre la sua carriera: “Andare in Yamaha fu da pazzi”
I due campioni, simboli del motorsport italiano, hanno dato vita ad una bella chiacchierata in cui Rossi ha ricordato gli esordi: “Io sognavo di vincere, di diventare campione del mondo, poi sinceramente non sapevo nemmeno io cosa aspettarmi. Alla fine sono riuscito a fare più di ciò che avevo immaginato e sono contento“.
Rossi e Zanardi si sono soffermati inevitabilmente sulla storica scelta di Rossi di lasciare la Honda a favore della Yamaha nel 2004: “Rivedendolo ora è stata una cosa da pazzi, però è stato bellissimo. In molti hanno sognato e si sono immedesimati in me con quel passaggio. Quella è stata la soddisfazione più grande della mia carriera”. Curioso il paragone che il “dottore” sottolinea successivamente: “La Honda non ci credeva quando ha capito che sarei andato lì. Ho dimostrato a tutti che non vincevo grazie alla moto. Diciamo che volendo fare un parallelo con la F1 è come se oggi Hamilton decidesse di lasciare la Mercedes per passare alla McLaren“.
Rossi e Zanardi ricordano il sorpasso al cavatappi
Il pilota della Yamaha ha poi precisato la differenza in termini di vittorie nei diversi periodi in MotoGP: “Nella prima parte di carriera ho vinto tantissimo e quello è stato davvero bellissimo. Negli anni più difficili però, quando ho cominciato ad avere più delusioni, ci sono state giornate in cui ho vinto e quei successi mi hanno dato più gusto di quelli ottenuti quando magari vincevo 10-11 gare l’anno“.
Un’ultima battuta è riservata allo storico sorpasso al cavatappi di Valentino Rossi ai danni di Casey Stoner, un sorpasso già eseguito nel 1996 dallo stesso Zanardi : “L’ho copiato da te 12 anni dopo, quindi diciamo che non mi sono inventato niente. Penso sia stato uno dei più belli della mia carriera. Tutti ricordano quel sorpasso, però in quella gara io e Casey ci siamo superati a vicenda moltissime volte”. Chissà se la stagione 2020 riservi imprese sportive come queste.
Foto in alto: Instagram Valentino Rossi