Agostini: “Rossi, necessaria maggiore prudenza”

Agostini: “Rossi, necessaria maggiore prudenza”

Rossi-2017, siamo già ai titoli di coda. Il brutto infortunio occorso durante un giro d’allenamento in Enduro è costato caro al pilota di Tavullia, che dovrà attendere due mesi o poco meno prima di tornare in sella della sua M1. Si tratta ovviamente di un colpo da KO per le sue già esigue ambizioni iridate, già ridotte al lumicino dai risultati su pista. Come si poteva pronosticare, l’infortunio ha calamitato l’attenzione degli addetti ai lavori, che hanno detto la loro attraverso i social e non solo.

Rossi, la parola del Campione

Una delle voci più autorevoli a parlarne è sicuramente quella di Giacomo “Ago” Agostini, pilota motociclistico più vincente di tutti i tempi, di cui Rossi è stato più volte definito come l’erede designato. “Sono cose che possono accadere – spiega Agostini anche se va detto che è sempre impegnativo gareggiare con i ragazzini. Non so cosa sia accaduto, se andavano a tutta oppure no; anch’io ai miei tempi mi dilettavo in qualche esibizione di motocross, ma ovviamente senza strafare e consigliandomi di non rischiare”. Nonostante il rimbrotto, Ago sa che Rossi “è maturo abbastanza per sapere cosa deve fare”. Poi conclude:Adrenalina, si… Ma Valentino non è più un ragazzino e certe cose dovrebbe saperle molto bene. Io non so esattamente come si sia infortunato alla gamba, però bisogna essere più prudenti in questa fase della stagione”.

Il punto di Pernat

Assolve Rossi invece il suo papà “motociclistico”, ovvero quel Carlo Pernat che li fece firmare in bianco il suo primo contratto nel motomondiale: “A Tavullia ogni giorno comincia alle 12 e finisce alle 18: nessun pilota gira quanto lui, questa è la sua forza. Poi, però, spunta la sfiga e rovina tutto”. In poche parole, solo chi fa rischia di farsi male. Certo è che per il Dottore, soprattutto in questi ultimi anni, la sfortuna sembra essersi accanita: nel giro di sette anni sono stati ben tre gli infortuni, a partire da quello del 2010 durante le prove libere del GP di Aragon, che di fatto tolse a Rossi il suo decimo mondiale, seguito da quello del 2014, sempre in Spagna, da cui ne uscì con un importante trauma cranico. L’ultimo della serie è datato 2017, sempre a Tavullia durante una sessione di motocross: in quel caso, solo una botta al torace ed uno spavento.