L’inizio di stagione per Fernando Alonso è stato tutt’altro che positivo. Il pilota confidava di potersi riscattare nel 2017 e di tornare competitivo ad alti livelli, ma la realtà è stata finora ben diversa. Questa McLaren, infatti, non gli permette di lottare per il titolo ed è quindi sempre più insoddisfatto. L’apice di questa situazione è stato raggiunto a Sochi, dove è stato costretto al ritiro ancora prima di partire. A questo punto ogni ipotesi per il futuro non può essere scartata.
Nascondere l’insoddisfazione non è più possibile
Essere costretto a guardare gli altri tagliare il traguardo e vincere è certamente difficile da sopportare. Ancora di più se in passato si è riusciti a conquistare il titolo di campione del mondo. Ne sa qualcosa Fernando Alonso, costretto a ritirarsi ancora prima che il Gran Premio di Russia iniziasse.
Al momento nessun miglioramento si vede all’orizzonte e lo spagnolo inizia a essere stanco. Vuole una monoposto competitiva e non può nasconderlo: “La macchina si è spenta, ma non so esattamente cosa sia successo. Tutto questo è molto frustrante – ha ammesso l’ex ferrarista ai microfoni di Sky -. Saranno i capi della squadra a valutare la situazione con il motore. Alla fine io arrivo qua, cerco di andare il più veloce possibile, di aiutarli in tutto quello che posso e poi prendere un aereo e tornare a casa. Più di così non posso fare“.
L’accusa alla scuderia
Il primo a essere insoddisfatto per le sue prestazioni poco esaltanti è proprio lo stesso Alonso. Non può accettare di avere un ruolo da comprimario. O addirittura di non avere la certezza di terminare la gara.
Nascondere la frustrazione in un momento come questo è quindi difficile: “Sono cose che possono capitare nello sport. Per quanto mi riguarda, ho provato a guidare il più veloce possibile, aiutando il team per quanto in mio potere. La prossima gara sarà a Barcellona, ma se non potrò girare nemmeno lì che ci vado a fare?“.
L’ex ferrarista sembra essere convinto che la responsabilità dei problemi vissuti finora sia da addebitare ai tecnici Honda. Ai microfoni di Movistar ha quindi lanciato un’accusa nemmeno troppo velata: “Io faccio il mio lavoro, ma evidentemente c’è qualcuno che non sta facendo il suo“.
Un futuro tutto da decifrare
A questo punto, ogni ipotesi in merito al futuro del pilota non può essere scartata. I problemi della vettura lo hanno inevitabilmente spinto a guardarsi intorno. Proprio per questo, il 28 maggio non lo vedremo al via nel Gran Premio di Montecarlo, dove a sostituirlo sarà Button. Lo spagnolo si metterà invece alla prova in una gara di grande tradizione come la 500 miglia di Indianapolis.
Con la McLaren a breve si metterà quindi al tavolo per valutare ogni soluzione. A lasciare aperta ogni possibilità è stato lo stesso pilota al termine del Gran Premio di Russia: “Il prossimo GP è speciale, a Barcellona, perché è a casa – ha detto ai microfoni di Movistar –. Metteremo un’attenzione speciale, anche se non tutto ciò che è nelle mie mani va bene. L’unica cosa che posso fare è dare il meglio con l’auto che ho. Futuro? Nel 2018 vedremo cosa accadrà a ciascuno di noi…” .
Ora tocca al Gran Premio di Spagna
Ora però lo spagnolo deve concentrarsi sulla prossima gara, in cui gioca, per sua enorme gioia, in casa: “Sono davvero entusiasta di tornare a Barcellona per il Gran Premio di Spagna – ha detto Fernando – È la mia gara di casa, ho vissuti grandi momenti e l’atmosfera è speciale così come la sensazione di girare dinanzi al tuo pubblico”.