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Alonso, l’ultimo samurai della Formula Uno: 17 anni tra alti, bassi, eccessi e speranze

Ultime possibilità

Nella particolare congiuntura storica del 2014 si consuma forse l’ultima vera svolta di Alonso. Tendenzialmente sul tavolo delle trattative ha tutto: può scegliere una scuderia al debutto, che ha appena acquistato il posto della Jaguar e si chiama Red Bull. Ma opta per un clamoroso ritorno in McLaren, con buona pace di Ron Dennis, affrancatasi dalla motorizzazione Mercedes per passare alla Honda. A questo punto i suoi ultimi e più recenti anni sono segnati dalle promesse di una competitività che puntualmente sfumano nonostante si rinnovino di anno in anno. E Alonso non ci sta più a prestare il suo talento cristallino e la sua forza per un dodicesimo posto.

Non credo che tornerò sui miei passi” ha detto dopo Abu Dhabi “benché non escluda che possa cambiare idea nel momento in cui, guardando i gran premi del 2019, verrò colto dalla nostalgia“. Eppure c’è qualcuno, come il suo storico manager Flavio Briatore, che soffia sulle ceneri della speranza: “Ha 37 anni e potrebbe rientrare anche dopo una stagione di riposo. È talmente bravo che non avrebbe problemi a reinserirsi e a vincere subito“. Quindi occhio alla Renault.