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Alonso, l’ultimo samurai della Formula Uno: 17 anni tra alti, bassi, eccessi e speranze

Alonso, il Samurai

Il legame di Alonso con il Sol Levante è particolare. Emblematico il tatuaggio che campeggia sul dorso dell’iberico, che rappresenta un guerriero giapponese adagiato sul tronco di un albero. Il soprannome che gli è stato poi affibbiato ricalca questa illustrazione: il samurai della F1. “Un samurai non ha forza solo nei muscoli. L’intelligenza e la forza di volontà sono ciò da cui prende l’energia sufficiente per realizzare tutto“, questo il suo commento su twitter mostrando l’illustrazione sulla schiena.

E di una cosa allora si può esser certi. Se Alonso è a buon titolo l’ultimo samurai della F1 e del motorsport in generale, la promessa non rispettata di dominare il Circus dopo il Kaiser è da imputare un po’ al filo sottile delle circostanze e delle scelte sbagliate, un po’ al fatto di essere imprigionato in una etica personale rigida e schiava delle inutizioni. Se i titoli sono solamente due, insomma, è colpa di un harakiri.

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