Momenti come questi se ne vedono pochi nello sport: Andrea Dovizioso, sconfitto, torna ai box dopo esser caduto a dieci giri dalla fine. Ad accoglierlo un mare imbestialito di tecnici, meccanici, ingegneri Ducati che lo festeggiano con la più genuina passione e si complimentano con il leone sconfitto che, mettendo da parte i pronostici sfavorevoli – e non solo di una gara – ha combattuto senza indugiare. Si tratta di immagini intense che lasciano di stucco chiunque, appassionati o meno.
L’emozione di Dovizioso
Accolto come se avesse vinto il mondiale, il Dovi si è tolto il casco e, con la gola strozzata dall’emozione, è riuscito a cavar fuori un timido “Grazie a tutti“. Smaltita l’adrenalina del momento ed abbracciatosi col gran capo Dall’Igna – che quest’oggi avrà perso sì e no due chili di nervi – si è confidato ai microfoni di Gazzetta. “Volevamo questo titolo quanto Marc” dice, “ho dato la vita dal primo giro ma non avevo tante carte da giocarmi. La gomma dietro calava e non potevo attaccare, facevo errorini, staccate più lunghe, non ce l’ho fatta. Ma resto contento di quest’anno, abbiamo fatto un anno esagerato. Marc ha salvato un’altra caduta ma gli faccio i complimenti perché ha fatto la differenza. Lorenzo? Non mi ha ostacolato, averlo lì davanti è stato utile perché con la sua guida pulita sono riuscito a restare col gruppo di testa“.
L’onestà di Andrea
Una dichiarazione, quest’ultima, che indipendentemente dal fatto che sia vera o meno consacra ancora una volta l’immagine dell’uomo onesto dieto il grandioso pilota: unico, in questa stagione, a tener testa ad un marziano di nome Marquez che riesce, per la terza volta in un anno, ad evitare una caduta con una “Marquezata” delle sue. Perchè sì, Marc Marquez si può odiare, ma il risultato che ha portato a termine ne fa, in modo definitivo e per come l’ha conquistato, il pilota al momento più fisicamente e mentalmente abile del parco.
Fino alla fine
Tornando a Dovi: “Credo che la cosa più bella quest’anno sia stata l’aver emozionato tante persone, anche dentro al paddock e non è affatto scontato, questa è una delle sensazioni che più mi danno soddisfazione. Ci abbiamo provato fino alla fine, ma tutto sommato siamo stati competitivi anche a Valencia. Penso che sarebbe comunque stata dura anche se Marc fosse caduto, non credo avessimo il passo per vincere. A questi livelli non è facile individuare cosa manca per essere competitivi, però il lavoro di tutti è stato incredibile, a casa restano in tanti che non si vedono e tutti hanno dato il loro contributo“.
Lo sport che piace
Fair play nell’aria tra i due schieramenti. Se il neolaureatosi campione ha, ancor prima del podio, riservato parole di estremo riconoscimento nei riguardi di Dovizioso e il team Ducati, Dall’Igna e il team principal Davide Tardozzi hanno ribattuto con la stessa medaglia: “Marquez è un fenomeno, guardate come è riuscito a restare in piedi, era praticamente caduto. Ci stupisce continuamente, ma d’altra parte non si vincono 6 mondiali se non hai qualcosa di speciale. Noi siamo contenti del nostro lavoro e di Dovizioso che contro questo campione ha vinto sei volte. Resta l’amaro per avere avuto il mondiale vicino, ma dobbiamo essere contenti del lavoro fatto in fabbrica e in pista. E quindi grazie Andrea Dovizioso“.