Max Biaggi ha finalmente lasciato l’ospedale San Camillo di Roma dopo quasi tre settimane di ricovero rese necessarie dalle conseguenze riportate nell’incidente in cui è rimasto coinvolto a Latina. Per diversi giorni la prognosi è rimasta riservata, una scelta obbligata per i medici che dovevano tenere sotto controllo la situazione dei polmoni compromessa dalle undici costole fratturate. Il pilota è consapevole di essere stato fortunato e non può fare a meno di ringraziare chi si è speso per lui in questo periodo difficile.
La grande paura è alle spalle
Sono stati giorni difficili quelli vissuti dal 9 giugno scorso da Max Biaggi, i suoi affetti più cari e i suoi tantissimi fan. L’incidente in cui è rimasto coinvolto a Latina mentre si stava allenando presso la pista del Sagittario avevano infatti fatto pensare al peggio, soprattutto per i problemi ai polmoni. L’assistenza costante dei medici e l’intervento a cui è stato sottoposto la scorsa settimana sono stati però determinanti e così il pilota ha potuto tornare finalmente a casa.
Il “Corsaro” è quindi consapevole del pericolo scampato: “La prima cosa che voglio dire è grazie. Ringrazio tutti i fan e le persone che umanamente mi sono stati vicini – ha detto ai microfoni di Premium Sport -. Grazie al chirurgo Giuseppe Cardillo che mi ha operato due volte, a tutti gli infermieri della terapia intensiva e al dottore Claudio Ajmone-Cat che è un grande esempio di chi fa questo lavoro con il cuore. In questi 19 giorni ho rischiato di non esserci più e ho capito che la vita è un dono prezioso e non va sprecata. Ho ripercorso il film della vita e ho capito che ora non devo dimostrare più niente a nessuno”.
Ora il pensiero di Max è quindi rivolto agli affetti più cari: “Il mio obiettivo adesso è quello di riprendermi, di dare amore e felicità ai miei figli e alle persone che amo e che mi amano“.
Sguardo rivolto al futuro
Biaggi non può quindi che sentirsi fortunato soprattutto pensando a quanto accaduto recentemente ad altri colleghi: “Ho pensato molto alle persone che conoscevo bene, come Schumacher e Hayden e ho capito che a volte basta davvero un battito di ciglio per perdere tutto” – ha sottolineato.
In attesa di riprendersi al meglio il romano sta iniziando a pensare a cosa farà non appena la riabilitazione sarà terminata: “Se tornerò a correre in moto? La passione è intoccabile ma darò spazio ai giovani promettenti. Voglio insegnare a loro che ormai il solo talento non basta più in questo lavoro, ma servono altre cose che io posso trasmettere. Per fare questo lavoro ho sempre fatto tanti sacrifici: ora posso dire che la mia vita è bella. Grazie a tutti” – ha concluso.