L’annata sportiva non è iniziata in maniera troppo esaltante per Andrea Iannone, alla prima stagione in Aprilia, ma il pilota di Vasto ha la possibilità di consolarsi con una notizia che coinvolge il suo privato: la sua Bentley Continental Supersports del valore di oltre 350.000 è stata infatti dissequestrata. La vettura era stata confiscata poco prima della fine dell’anno dalla Guardia di Finanza per motivi amministrativi.
Problema risolto dopo gli accertamenti
Andrea Iannone, come tutti i piloti, è un grande appassionato di motori e non disdegna di mettersi al volante di veicoli dalle indubbie potenzialità. Ne è un esempio la sua Bentley Continental Supersports, una delle sue vetture preferite che vanta un valore di ben 350 mila euro. Poche settimane fa però il centauro aveva dovuto rinunciare al suo utilizzo dopo che il mezzo era stato sequestrato in seguito a un accertamento alla dogana mentre l’aveva prestata momentaneamente al suo preparatore atletico Stefano Falasca.
La supercar è però dotata di targa svizzera, scelta non casuale visto che il centauro ha ormai da tempo la residenza a Lugano. In virtù di questa caratteristica, è però possibile utilizzarla all’interno dell’Unione Europea senza dover assolvere ad alcun obbligo doganale per un periodo che non può essere superiore ai sei mesi. È comunque necessario che alla guida ci sia solo il legittimo proprietario (o un suo parente fino al terzo grado). Falasca non ha invece alcun legame di sangue con Iannone e così il sequestro, con la relativa accusa di violazione amministrativa, è stato inevitabile. Immediato era però stato il ricorso al TAR con relativo processo con l’obiettivo di poter tornare a riutilizzare il veicolo. L’esito, come riporta Speedweek, è stato positivo e la macchina è stato così restituita al suo legittimo intestatario.
Una vera passione per i motori
La Bentley di Iannone era stata protagonista, giusto pochi mesi fa, anche di un momento ritratto dalle telecamere di Canale Cinque. L’ex fidanzato di Belen Rodriguez era infatti stato vittima di Scherzi a Parte: in quell’occasione al pilota era stato fatto credere che la vettura fosse stata rubata. Ma non era finita qui: per recuperarla avrebbe dovuto prendere una barca e arrivare al centro del lago di Como. Un problema non da poco, soprattutto per uno come lui che ha una grande paura dell’acqua. La preoccupazione in lui era stata palpabile, ma pur di non superarsi dalla vettura era arrivato a sfidare uno dei suoi timori più grandi.