MotoGP, gli interventi a caldo dopo Buriram, Rossi: “Finalmente una gara decente”

MotoGP, gli interventi a caldo dopo Buriram, Rossi: “Finalmente una gara decente”

La pista di Buriram ci lascia un Marc Marquez ad un passo dal suo settimo titolo iridato, complice la 68esima vittoria in carriera, conquistata davanti al solito e velocissimo Andrea Dovizioso, unico in grado di mettere i bastoni fra le ruote al fenomeno di Cervera. Sprazzi di sole in casa Yamaha, Vinales e Rossi si dicono soddisfatti ma rimangono con i piedi per terra. I miglioramenti ci sono, ma Marquez e Dovizioso sono ancora di un altro pianeta.

Marquez sempre più vicino al titolo mondiale: “Ho usato il Dovi-style”

Ancora una volta è Marc Marquez ha prendersi la scena, vittoria incredibile del leader del campionato, adesso sempre più vicino al settimo titolo mondiale, queste le dichiarazioni rilasciate a Sky Sport: “Questa volta volevo arrivare davanti a Dovizioso all’ultima curva, cosi l’incrocio di linea non mi avrebbe fregato di nuovo” scherza Marc, “Ho guidato molto di traverso negli ultimi giri, in modo da sentire più grip nella ruota davanti e questo mi ha aiutato, anche se preferirei frenare come le Ducati e le Yamaha. Facciamo un po’ più di fatica rispetto alla Ducati ma piano piano miglioriamo. La chiave della vittoria è stata imitare l’approccio di Dovizioso, per vincere ho usato il Dovizioso style!”. È lo stesso pilota Ducati che elogia il suo rivale al termine della gara: “Ricevere i complimenti da un campione come Marquez è sempre bello, vuol dire che gli diamo filo da torcere ogni domenica. Peccato non aver vinto, ma la nostra competitività qui a Buriram ci fa capire quanto possiamo far bene in tutte le piste, soprattutto in vista della prossima stagione.”

Credits: Sportfair

Yamaha finalmente veloce, Rossi: “Sembrano corse di ciclismo

Segnali positivi per Valentino Rossi; dopo la splendida prestazione in qualifica era lecito aspettarsi qualcosa di più del quarto posto ma il “Dottore” è consapevole dei miglioramenti della moto e guarda il bicchiere mezzo pieno: “Ultimamente le gare sono un po’ strane, sembrano gare di ciclismo, prima va avanti un pilota, poi un altro, è difficile anche tenere la concentrazione così. Ho provato a stare davanti, ma poi non né avevo più, dei piloti davanti ero il più in difficoltà, Maverick specialmente per tutto il week-end riusciva a conservare più gomma, sebbene comunque siamo migliorati tanto. Come prestazione massima non siamo lontani da Honda e Ducati, ma per dire di aver risolto i problemi dobbiamo vincere. Mi è dispiaciuto non arrivare sul podio, alla fine ci ho provato ma ero troppo lontano. Finalmente una gara decente, posso rivederla in TV, perché finalmente ci siamo stati!” Queste le parole, mai banali, rilasciate ai microfoni di Sky Sport.

La rinascita di Vinales

La gara di Buriram ha segnato anche il momento della rinascita per Maverick Vinales, che riporta la Yamaha sul podio: “Pensavo di poter vincere, ma alla fine era impossibile, non avevo grip, sono contento però, ci voleva una gara così, questa dev’essere la normalità per Yamaha. Possiamo sicuramente far meglio, questa non è la pista migliore per la M1, di sicuro è stato fondamentale il lavoro ai box, soprattutto per la distribuzione dei pesi. Finalmente oggi potevo guidare bene la moto, ma ancora possiamo migliorare la moto in relazione al mio stile di guida”.

Non il più felice Dovi

Domenica agrodolce anche per Andrea Dovizioso, beffato a qualche metro dalla vittoria. “Quando arrivi all’ultima curva con la possibilità di vincere e poi perdi, fa un po’ male” ha ribadito “questa non era una pista favorevole per noi, perché avevamo sofferto parecchio nei test. Questo conferma che siamo migliorati molto nel corso della stagione ed è una cosa molto positiva.” Quanto all’ultimo tentativo di sortita, finito male, Dovi ha commentato così: “È  stato un po’ un provarci perché non sai mai cosa può succedere. Le reazioni possono essere sempre diverse, quindi a volte puoi anche trarre vantaggio. Non ero in condizioni di attaccarlo come avrei dovuto. Per stare davanti avrei dovuto bloccarlo come avevo fatto un paio di giri prima, ma ero un pochettino troppo lontano. È per quello che sono arrivato un po’ troppo lungo. Io speravo che lui forzasse la staccata, ma era palese che fossi arrivato lungo ed è stato bravo ad interpretarla e ad incrociare“.