Ecco come ci si prepara in MotoGP per correre su una pista nuova

Ecco come ci si prepara in MotoGP per correre su una pista nuova

Il pilota di MotoGP che deve prepararsi a girare su una pista nuova ha bisogno di studio, di dati e di perfezionamenti dell’elettronica della propria moto. Quale migliore esempio se non la recente esperienza dei test di Buriram da poco conclusi. Più o meno, per una squadra di MotoGP che affronta un nuovo circuito la situazione tipo è la seguente. 

Affrontare una pista nuova

Un contesto come quello a cui le scuderie e i piloti stessi si sono trovati di fronte è particolare quanto insolito. Accenniamo, si capisce, alla seconda sessione di test invernali in Thailandia appena terminati. Il circuito di Buriram è stata una vera e propria novità per i piloti della MotoGP (per inciso, Rossi lo ha definito “noioso” già da un po’). E affrontare una pista tutta nuova non è una situazione così semplice, né per loro, né per i team stessi.

Certo, se il pilota ha spiccate doti di adattamento e una grande capacità istintiva tutto diventa più semplice. Tuttavia, rimane pur sempre necessario un lavoro di squadra coeso e incline ai suggerimenti come accaduto in queste prove thailandesi. Incline perché, come noto, su quel circuito la Superbike ci corre da un po’. E quale occasione migliore per i team che hanno una squadra in quella categoria per prendere i relativi dati e abbozzare qualcosa di utile?

Credits: Pushveryhard.it

Il lavoro sulla moto

Ebbene, segnati i primi numeri relativi ad esempio alle velocità delle percorrenze in curva, una delle prime operazioni da eseguire riguardano il cambio. In dettaglio, occorre adeguare la rapportatura al fine di ottimizzare la lunghezza delle marce.

Fatto ciò, il team della MotoGP che deve adattare la moto a una pista nuova sceglierà con tutta probabilità una taratura delle sospensioni neutra. Sarà questo il punto di partenza a cui seguiranno poi tutti le variazioni del caso che, inevitabilmente, porteranno a un irrigidimento dell’assetto proporzionale all’aumentare della confidenza del pilota con la moto e il nuovo circuito.

Non ultima l’ottimizzazione dell’elettronica possibile grazie ai vari sensori distribuiti sulla moto. È questa una faccenda di fondamentale importanza che va di pari passo con l’aumentare dei giri e degli stessi valori rilevati indispensabili per la messa a punto finale.