La Dakar Rally 2024 è stata un’edizione che ha tenuto con il fiato sospeso gli appassionati di rally di tutto il mondo e che si è distinta con momenti intensi ed emozioni dolci e amare. La Dakar ha confermato la sua reputazione di una delle gare più difficili e prestigiose al mondo e non sono mancati momenti importanti e commoventi, sia dal punto di vista sportivo che umano. Vediamo i momenti salienti e i risultati conclusivi di questa spettacolare edizione.
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Il prologo, la prima tappa e le prime impressioni
Fin dal prologo la Dakar ci ha offerto immagini stupende, panorami mozzafiato ed emozioni forti. Con i suoi 30 km ha definito la tabella di partenza per la prima vera tappa, con Mattias Ekström a dominare la gara auto e Tosha Schareina. Non hanno trovato grandi risultati i grandi esperti e i favoriti della gara, ma come avevamo già analizzato parlando delle aspettative della Dakar 2024 non sempre essere primi al prologo è esclusivamente un vantaggio, non potendo sfruttare la scia dei piloti precedenti alla gara successiva, anche se permette di dover affrontare una minore quantità di sabbia.
Per le moto dal prologo arriva anche la prima donna tra le prime 60 posizioni: Jane Daniels, con passata esperienza in Enduro, che ha lasciato buone impressioni generali e la storia di Gioele Meoni all’esordio in Dakar e figlio di Fabrizio Meoni, morto nel 2005 proprio in una tappa della Dakar.
Dal punto di vista delle auto invece Carlos Sainz ha riscontrato alcuni problemi alla pompa della benzina, Seth Quintero si è distinto per una grandissima gara, nonostante alla sua seconda edizione e Al-Attiyah non è riuscito ad andare oltre il 12esimo posto.
La prima tappa, che si è distinta per un fondo davvero complesso, composto da sabbia cedevole e una grandissima quantità di pietre, ha offerto subito grandissime sorprese sul rendimento dei piloti.
Sul fronte moto la sorpresa maggiore arriva dal ritiro di Tosha Schareina in seguito a una caduta quando si trovava in seconda posizione, a dimostrazione di quanto la Dakar sia una gara a dir poco imprevedibile e che non permette ai piloti nemmeno un attivo di tranquillità. La tappa si chiude con in vetta Ross Branch che anche se arrivato in ritardo di oltre 16′ per soccorrere proprio Schareina vede ridurre il proprio tempo di ben 25′ (il tempo esatto speso nell’aiuto del pilota spagnolo). Secondo e terzo Ricky Brabec e Mason Klein.
Nel settore auto, la grande sorpresa è stata Guillaume de Mevius, debuttante in Ultimate, che ha vinto la speciale battendo Carlos Sainz su Audi, fortemente condizionato da un guasto subìto nel finale. La prima parte della tappa è stata dominata da Mattias Elkström e la sua Audi, ma un problema tecnico lo ha relegato al decimo posto. Terza posizione per Stéphane Peterhansel sempre su Audio e solo diannovesimo e ventunesimo piazzamento per i favoriti Sébastien Loeb e Nasser Al-Attiyah che hanno avuto un inizio di Dakar decisamente difficile e al di sotto delle aspettative.
I momenti più importanti della Dakar 2024
Come ogni edizione, anche quest’anno la Dakar ha offerto sorprese, momenti emozionanti, incidenti e guasti che hanno stravolto la classifica parziale e non solo, causando il ritiro di numerosi piloti. In particolare la nona tappa della Dakar 2024 è stata molto importante sia sul fronte moto che auto.
L’incidente fatale di Carles Falcon
Gli incidenti fatali sono stati spesso al centro dell’attenzione della Parigi-Dakar, poi diventata Dakar Rally. Si ricordano in particolar modo per la tragicità e l’elevato numero di vittime le edizioni del 1986, del 1988 e del 2020, e i nomi di Thierry Sabine, Giampaolo Marinoni, Yasuo Kaneko, Kees Van Loevezijn, Patrick Canado, Jean-Claude Huger, Paulo Gonçalves e Edwin Straver.
Disgraziatamente in questa Dakar 2024 non è mancato l’incidente fatale. A rimanere vittima è Carles Falcon, caduto nella seconda tappa del 7 Gennaio, a seguito di molteplici fratture che a distanza di giorni ne hanno determinato il decesso. Falcon si aggiunge così ai 32 piloti che hanno perso la vita nello storico raid.
La medaglia Dakar Spirit a Jane Daniels
“Sono contenta per questo premio, anche se è stata dura fisicamente. Siamo anche caduti un paio di volte nel tragitto! Siamo entrambi in gara e questa è la cosa importante” – Jane Daniels
La nona tappa ha portato una nota positiva per il team Fantic e tutto lo spirito della Dakar, con Jane Daniels che è stata insignita della medaglia “Dakar Spirit” al termine del bivacco. Durante l’ottava tappa, Jeremy Miroir del team Fantic ha incontrato una difficoltà causata da una pietra che ha colpito il carter della sua moto, causando la fuoriuscita dell’olio. È stato a quel punto che Jane Daniels ha deciso di trainare Jeremy con una corda per l’intera speciale di 60 km e i successivi 95 km incarnando a tutti gli effetti l’essenza che rende unica la Dakar e l’intero sport del rally.
Il fallimento di Al-Attiyah
“Mi dispiace, ma non salirò più su quella macchina. Ho deciso. Sono venuto solo per ringraziare, stasera torno a casa.” – Nasser Al-Attiyah
Conclusione amara per Nasser Al-Attiyah, alle prese con un’edizione letteralmente maledetta per il pilota qatariota, incapace di difendere la vittoria nelle ultime due competizioni. Dopo aver concluso la terza tappa su tre ruote, vede la fine prematura della sua partecipazione alla nona tappa nella totale delusione del campione in carica.
Le difficoltà incontrate, che hanno compromesso la sua performance e quella della Prodrive, hanno generato un senso di amarezza al quale ha fatto eco il dispiacere di David Richards, direttore della casa automobilistica, che ha inoltre cercato di alleggerire le tensioni di fronte ai media.
Molto dure le parole di Sébastien Loeb nei confronti di Al-Attiyah, che si ritira nonostante potesse scegliere di continuare a sostenere il compagno di Prodrive con una wild car.
“Ha fatto quello che voleva. Certo, non era motivato a continuare, ha avuto qualche problema e c’è stato un momento in cui ha deciso di abbandonare, è una sua decisione, stava facendo il suo rally, non la Dakar per aiutarmi, è quello che è”. – Sébastien Loeb
Il ritiro di Sébastien Loeb
Alla tappa undici è arrivato il colpo di scena della Dakar 2024. Quando ormai tutti erano con il fiato sospeso per il testa a testa tra Sébastien Loeb e Carlos Sainz, il pilota francese ha visto sfumare la possibilità di vincere la 46esima edizione della Dakar, nonostante una prestazione complessiva eccezionale l’avesse portato a combattere per pochi secondi con il pilota di Audi.
Il guasto, una rottura della sospensione anteriore destra della sua Prodrive Hunter, oltre a mettere la parola fine alla sua possibilità di vincere riapre anche la memoria alle parole di Al-Attiyah, che aveva indicato proprio nelle sospensioni, una delle debolezze maggiori di questa macchina.
I trionfi della Dakar 2024
A 61 anni e per la quarta volta (e sempre alla guida di un’auto differente) è Carlos Sainz, con Lucas Cruz come navigatore a trionfare per le auto nella Dakar 2024 anticipando Guillaume de Mevius a bordo della Overdrive Toyota di un’ora, venti minuti e 25 secondi. Si chiude l’esperienza nella Dakar Rally per Audi nel migliore dei modi con la casa automobilistica che potrà ora concentrarsi sulla Formula1 per il lancio dalla stagione 2026.
Per le moto si impone Ricky Brabec con Honda replicando il successo del 2020 in anticipo su Ross Branch di 10’53” con un’ottima interpretazione dell’ultima tappa che però viene vinta da Kevin Benavides.
La Dakar 2024 rimarrà nella storia come un capitolo epico e forse uno dei più impegnativi di sempre a livello sportivo, in cui la passione per il motorsport ha incontrato la durezza di un percorso davvero molto complesso da interpretare. Guardiamo con impazienza alla prossima edizione, pronti a vivere nuove avventure e a celebrare il talento e la determinazione dei partecipanti.