È un Dovizioso incredulo, con le mani tra i capelli, quello nato dopo un errore — e che errore — in curva 8. Andrea aveva centrato una buona partenza, risalendo la china giro dopo giro fino alla tornata numero 4. Si era ritrovato il compagno di scuderia Jorge Lorenzo davanti, proprio come a Jerez, ma l’aveva infilato in curva 5. La manovra lo ha condotto ad un punto di frenata anomalo nella “S”, che ha spinto la sua Ducati Desmosedici GP18 in una traiettoria un po’ lunga nel curvone. Il forlivese a quel punto ha frenato troppo violentemente, perdendo l’anteriore in percorrenza e scivolando nella ghiaia.
“Mai fatto un errore così”
“Non ricordo un errore così. È molto dura e pesante per me da metabolizzare” ha riferito, ancora pieno di sgomento, a gara finita. “Non è un errore da me, ero un po’ lungo ma non ci ho dato importanza ed era successo anche in prova. È inaccettabile buttare una gara così se hai più velocità degli altri: se vuoi giocarti il mondiale è una cosa che non puoi fare. Mi scuso con tutta la squadra, i ragazzi e la Ducati intera: mi sentivo bene, non stavo spingendo, ero solo largo ma non ci stavo dando troppa importanza“. Dovi ha poi aggiunto: “Volevo mettermi davanti perché avevo dietro Zarco che era molto aggressivo e davanti un Lorenzo che come a Jerez faceva un po’ di fatica. Dopo averlo passato ho avuto un’altra linea in quella curva, ma questo c’entra nulla con il mio errore. Fa rabbia perché siamo stra-veloci e quindi è ancora più dura. Paradossalmente questa velocità è la cosa più importante e quella che mi fa dire che la partita non è chiusa, ci sono 14 gare davanti e possono capitare tante cose, anche se i punti di distacco sono tantissimi“.
Petrux in palla
Ma gli italiani, nonostante la caduta di Iannone al primo giro, possono festeggiare. Danilo Petrucci ha infatti ottenuto un secondo posto preziosissimo, che lo lancia concretamente nelle quotazioni per ricevere un posto nel team ufficiale. “Sapevo che la gara sarebbe stata dura perché col caldo fatichiamo molto specie con l’anteriore, ho gestito il posteriore e ho seguito Marc, cercando di tenere la sua velocità, ha funzionato“ il commento dell’abruzzese in forza al team Pramac. “Lui faceva il giro veloce” sempre su Marquez “e io ci riprovavo. Però per stargli addosso avrei dovuto rischiare, così quando ho visto che Valentino era staccato non ho voluto cadere per prendere Marc. All’inizio è stata dura andare a riprendere quelli davanti, poi ci sono riuscito. Ringrazio il team per il lavoro fatto perché noi ci impegniamo sul dettaglio e funziona, quindi ringrazio la Ducati. Ho passato un momento difficile dopo Argentina e Austin e quindi sono ottimista per il Mugello. Che gara sarà? La pista mi piace, la conosco bene. Quest’anno le Honda, però, vanno forte“.
Il commento di Valentino
Le Honda vanno forte, effettivamente. E le Yamaha faticano. Per questo il terzo posto di Valentino Rossi è da considerare un piccolo, grande capolavoro per il difficile momento tecnico della casa di Iwata: “Abbiamo migliorato un po’ rispetto ai due giorni precedenti. Giusta è stata la scelta delle gomme, sapevo di essere più veloce di Jerez. È un risultato importante per me e per il team. Sono contento perché sono stato veloce tutta la gara, ho cercato di attaccare Danilo, ma lui era più veloce. Va bene così, il podio è un buon risultato perché arriva in un momento in cui tecnicamente stiamo soffrendo, spero che sia una spinta per lavorare ancora di più. Dopo le qualifiche ero pessimista, invece abbiamo fatto delle scelte che hanno migliorato il grip al posteriore e infatti la gara è andata meglio“.