Il Motomondiale ha preso il via con la gara in Qatar suggellata dalla vittoria di Andrea Dovizoso, ma l’italiano e la Ducati non hanno potuto festeggiare come avrebbero voluto. Honda, Suzuki, KTM e Aprilia hanno infatti presentato ricorso contro la scuderia per la presenza di alcuni elementi aerodinamici sulla moto e ritenuti non del tutto rispettosi del regolamento. Il team di Borgo Panigale però non ci sta ed è pronto a sua volta a un reclamo contro la Honda.
La Ducati prende posizione
È stata fissata la data dell‘udienza presso la Corte d’Appello FIM in cui sarà esaminato il ricorso presentato contro la Ducati da Honda, Aprilia, Suzuki e KTM. Il prossimo 22 marzo conosceremo così quale sarà la decisione in merito al comportamento tenuto dalla scuderia di Borgo Panigale in occasione della gara in Qatar.
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— Ducati Motor (@DucatiMotor) 11 marzo 2019
In attesa di capire se la vittoria ottenuta a Losail da Andrea Dovizioso verrà confermata, a prendere parola sulla vicenda è Gigi Dall’Igna, direttore generale del team, che non solo non accetta la mossa delle concorrenti, ma addirittura sembra intenzionato a muoversi in prima persona contro la “rivale” numero uno: la Honda.
“Sono rimasto abbastanza sorpreso soprattutto dal comportamento della Honda che, oltre ad essere protagonista del Motomondiale è anche uno dei padri fondatori della MotoGP moderna insieme a Ducati e Yamaha. Fino a oggi, tutte le dispute di natura tecnica erano state risolte o all’interno dell’Associazione Costruttori o comunque discutendo con il direttore tecnico. Abbiamo sempre trovato una risposta a tutti i quesiti che i vari costruttori ponevano di volta in volta. Il fatto che Honda abbia messo in discussione le scelte del direttore tecnico, mette noi nella condizione di porci il problema se fare un reclamo nei loro confronti“.
Una situazione da non sottovalutare
In casa Ducati, insomma, sono pronti al contrattacco. Non solo si ritiene non accettabile il comportamento delle concorrenti, ma anzi si pensa che sia l’assetto della Honda quello che può provocare più danni : “Le ali della Honda per noi sono onestamente pericolose. Non solo, per come sono fatte e con una base tanto esile potrebbero essere soggette a deformazioni importanti per i carichi che subiscono e quindi magari svolgere la funzione di appendici mobili (vietate dal regolamento ndr). Non avevamo mai preso in considerazione l’ipotesi di un reclamo in questo senso, ma se qualcuno, in particolare la Honda, ha messo in discussione l’operato di Danny Aldridge, ci mette in condizione di pensare ad un eventuale reclamo nelle prossime gare“.
Nonostante il trascorrere dei giorni, a Borgo Panigale prevale la serenità in attesa della decisione dei giudici: “Noi siamo assolutamente tranquilli perché il nostro sistema serve a raffreddare la gomma posteriore, abbiamo delle evidenze sperimentali che lo dimostrano. Siamo tranquilli e ci aspettiamo che la Corte d’Appello ci dia ragione su tutto” – ha concluso il dirigente.