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Enzo Ferrari, Vettel lo omaggia a 30 anni dalla morte

Enzo Ferrari

Il 14 agosto non è mai un giorno come tutti gli altri per tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori di casa Ferrari. Oggi ricorre infatti il 30esimo anniversario dalla scomparsa di Enzo Ferrari, il fondatore della celebre azienda con sede a Maranello a cui si deve il merito di avere reso l’azienda una delle più illustri della storia. Anche Sebastian Vettel, pur non avendo mai avuto la possibilità di conoscerlo, ha voluto rendergli omaggio.

La celebrazione di un mito

Sebastian Vettel è al momento uno dei simboli della Ferrari su cui la scuderia di Maranello punta per riportare un titolo che manca dal 2007. Il tedesco, pur non essendo ancora riuscito a conquistare un successo attesissimo da tutti i tifosi, è davvero legatissimo all’ambiente e non vede l’ora di ripagarli con un grande risultato.

Sebastian Vettel a Maranello (Foto: Gazzetta di Modena)

Non è un caso quindi che il pilota abbia voluto spendere parole davvero toccanti in onore di Enzo Ferrari, il fondatore della scuderia, di cui oggi si celebra il 30esimo anniversario dalla scomparsa: “Dal primo giorno in cui sono entrato in Ferrari, alla fine del 2014, ho sentito che lo spirito del fondatore, lo spirito di Enzo Ferrari, era presente ovunque a Maranello – ha detto a La Stampa – . Io sono nato nel 1987, solo un anno prima della morte di Ferrari, per cui naturalmente non ho mai potuto conoscerlo di persona, e oggi posso solo immaginare come sarebbe stato il nostro incontro. Ma so che avrei davvero voluto conoscerlo, perché secondo me era una persona speciale, un uomo con una visione: e questa visione è ancora presente oggi nell’azienda e nella Scuderia che lui ha fondato”.

Enzo Ferrari, fondatore della scuderia di Maranello (Foto: Motorsport)

Il ferrarista sottolinea quanto la “presenza” del fondatore del team sia ancora vivissima: “La gente che lavora qui, indipendentemente dal ruolo che svolge, sente questa presenza e lavora con più passione. È questo che rende speciale guidare per la Ferrari, che rende il Cavallino diverso da ogni altro team: la Ferrari è un mito per tutti, per me lo è stato da quando giocavo da bambino, e la macchinina rossa era sempre la mia preferita; o più avanti nel tempo, quando seguivo le gare di Schumacher con la Rossa. La Ferrari è un mito, e i volanti Ferrari in Formula 1 sono solo due, per cui considero un privilegio e un onore essere un pilota titolare della Scuderia” – ha concluso.

 

Foto immagine in evidenza: Bergamo News